Caso Welby, prime condanne per chi
diffamò il dott. Riccio
Iniziano a giungere le prime
condanne per diffamazione sul caso Welby,
che, come il caso Englaro, ha visto scendere
in campo una portentosa opera di
disinformazione e manipolazione della verità
a danno, anzitutto, dei cittadini che
vengono ritenuti ‘popolo bue’ al quale dare
a credere qualsiasi ciarpame pur di evitare
che si formi una coscienza collettiva,
basata sulla conoscenza, su temi quali il
fine vita.
E così l’opera volta a
ristabilire la verità ed a restituire
l’onore e la reputazione ai diffamati deve
giungere attraverso i Tribunali Italiani.
E’ recente, difatti, la
condanna per il reato di diffamazione
inflitta in sede penale, in primo grado, dal
Tribunale di Desio, Sezione distaccata del
Tribunale di Monza, a Maurizio Belpietro,
800,00 Euro di multa – all’epoca direttore
de Il Giornale – ed al giornalista Stefano
Lorenzetto, 1.200,00 Euro di Multa.
Diffamato il dott. Mario Riccio, difeso
dall’avv. Giuseppe Rossodivita, al quale il
Tribunale ha riconosciuto tra risarcimento e
riparazione pecuniaria la somma di 53.000,00
Euro, oltre la riparazione specifica della
pubblicazione della sentenza su Il Giornale.
L’articolo, pubblicato in
prima pagina il 23.12.2006, titolava in
riferimento a Piergiorgio Welby “Nessun
rispetto nemmeno per la sua volontà” ed
‘illuminava’ i lettori su come “il dr.
Mario Riccio, il medico venuto da Cremona”,
che ha adottato il metodo “dei boia
aguzzini che eseguono le sentenze capitali
negli USA”, se ne fosse “fregato
della volontà di Welby.”
Ricorda il Tribunale che la
critica per essere socialmente utile e
dunque legittima, anche quando lesiva della
reputazione di terzi, deve avere come
presupposto dei fatti veri; in caso
contrario è un mero pretesto per diffamare.
Ed è di oggi, ancora, la
sentenza del Tribunale Civile di Roma, resa
in primo grado, con la quale il Movimento
Politico Cattolico Militia Christi, è stato
condannato con sentenza immediatamente
esecutiva a risarcire la somma totale di
60.000 Euro, pari a 20.000,00 Euro ciascuno,
a favore dell’Associazione per la Libertà
della ricerca scientifica Luca Coscioni,
dell’Associazione La Rosa nel Pugno e del
dr. Mario Riccio, tutti difesi dall’Avv.
Giuseppe Rossodivita.
Il Tribunale ha anche
ordinato la definitiva rimozione dal sito
internet dell’Associazione Cattolica del
comunicato stampa dal titolo “Profanatori
ed assassini”.
Dichiarazione di Maurizio
Turco e Marco Cappato |