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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Legge 40 polverizzata. Anche il
divieto di ricorrere all'eterologa è cancellato dalla Corte
Costituzionale
Il 9 aprile la
Corte Costituzionale ha dichiarato in palese contrasto con
i diritti costituzionali il divieto di ricorrere alla
fecondazione con spermatozoi o ovuli esterni alla coppia.
Il tabù dell'eterola è così caduto e con esso tutta la
confessionale legge è andata ormai in briciole.
Dalla sua entrata in vigore nel 2004, e
dopo il fallimento del referendum abrogativo dell'anno
successivo per mancanza di affluenza alle urne, sulla legge
40 sono piovute raffiche di bocciature dai Tar, dalla Corte
Costituzionale e finanche da Strasburgo, che nel 2012 l'ha
bocciata nella sua interezza (cfr: Legge 40 -
illogica e inumana. La bocciatura da Strasburgo ).
Un succedersi di sentenze che ne hanno messo in discussione i diversi pilastri: dall'obbligo d'impianto dei tre embrioni, perchè la donna non è un utero contenitore; al divieto di analisi preimpianto, perchè il nascituro non può essere condannato ad una malformazione (cfr: Smantellato un altro pezzo della legge 40...). Adesso ci si aspetta che gli embrioni in sovrannumero e congelati, e destinti purtroppo ad essere gettati via, possano essere impiegati della ricerca medica per la cura dei malati.
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