Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

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Roma - Farnesina 9 settembre 2009 – Giorgio Napolitano inaugura la conferenza internazionale sulla violenza contro le donne

Bisogna educare ai valori dell'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso e ai valori della non discriminazione

 discorso del Presidente della Repubblica

“ .... in qualsiasi contesto il pieno riconoscimento, la concreta affermazione dei diritti umani costituisce una innegabile pietra di paragone della condizione effettiva delle popolazioni e delle persone, del grado di avanzamento materiale e spirituale di un paese.

Diritti umani, come abbiamo imparato a dire meglio che con la vecchia formula di diritti dell'uomo, dando risalto alle problematiche proprie di quella metà dell'universo che è fatta di donne. Ed è facile constatare che sono soprattutto le donne a soffrire, in troppe parti del mondo, della limitazione o privazione di diritti fondamentali. ... desidero dire chiaramente che se ci sono fattispecie terribili di violenza - quelle associate a situazioni di conflitto e di emergenza, o a costumi barbarici come quello delle mutilazioni genitali femminili - troppe altre si riscontrano anche in paesi moderni avanzati : la violenza sessuale nella sua forma più brutale - l'aggressione e lo stupro - ma anche le violenze domestiche e le violenze, di varia natura, nel mondo del lavoro.

Dico questo in riferimento, purtroppo, al mio stesso paese. In paesi evoluti e ricchi come l'Italia, dotati di Costituzioni e di sistemi giuridici altamente sensibili ai diritti fondamentali delle donne, continuano a verificarsi fatti raccapriccianti, in particolare, negli ultimi tempi, di violenza di gruppo contro donne di ogni etnia, giovanissime e meno giovani. E ciò nonostante che il Parlamento italiano già da decenni si sia impegnato in una severa legislazione sulla violenza contro le donne, come reato contro la persona, e abbia di recente affrontato anche l'aspetto delle molestie e delle persecuzioni e discriminazioni contro le donne nei luoghi di lavoro. In definitiva, qualunque parte del mondo e qualunque paese rappresentiamo in questa sala, dobbiamo sentirci egualmente responsabili dell'incompiutezza dei progressi faticosamente realizzati per l'affermazione della libertà, della dignità, e della parità di diritti delle donne. E dobbiamo sentirci egualmente impegnati a perseguire conquiste più comprensive, garantite e generalizzate.

Decisiva è la dimensione educativa di questo impegno. Non solo nel senso di assicurare l'accesso delle bambine e delle donne all'educazione, ancora negata in tanta parte del mondo. Ma nel senso di educare l'insieme delle nostre società ai valori dell'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso - articolo 2 della Costituzione italiana ; ai valori della non discriminazione - articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. .... Di indubbia attualità è il richiamo alla non discriminazione, cui ci vincola la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che indica tutti i possibili motivi di discriminazione da mettere al bando : il sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le convinzioni personali, le convinzioni politiche, fino alla, così recita l'articolo 6 della Carta, disabilità e all'orientamento sessuale. Quest'ultima, innovativa nozione, va ricordata e sottolineata nel momento in cui l'intolleranza, la discriminazione, la violenza colpiscono persone e comunità omosessuali.

La lotta contro ogni sopruso ai danni delle donne, contro la xenofobia, contro l'omofobia, fa tutt'uno con la causa indivisibile del rifiuto dell'intolleranza e della violenza, in larga misura oggi alimentate in Italia dall'ignoranza, dalla perdita di valori ideali e morali, da un allontanamento spesso inconsapevole dai principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza nazionale democratica.”

Giorgio Napolitano,  Presidente della Repubblica italiana

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