Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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il focolare domestico è sempre più pericoloso per le donne Gerda Jepp, 60 anni, di origine tedesca viveva a Roccafluvione, cittadina nei pressi di Ascoli Piceno. E’ stata ritrovata dal figlio al rientro a casa con la testa spaccata. L’autore dell’omicidio è il marito, Gabriele Reggimenti, 65 anni, che dopo si è impiccato. Mariangela Catalano, 51 anni, viveva a Foggia. Il marito, Vito Consoli, 53 anni, da cui la donna si era separata, l’ha uccisa mentre era al volante con una scarica di proiettili, dopo un inseguimento in automobile. Maria Mattiacci, 44 anni, viveva a Triveneto, un paesino di montagna non distante da Campobasso. Il marito, 94 anni, con cui era sposata da molti anni, l’ha finita in cucina, all’alba, colpendola ripetutamente con un attizzatoio per il camino. In Italia, la famiglia sembra essere sempre più pericolosa per le donne, visto che ogni due giorni, si registra il decesso di una donna. Oltre 1.300 le vittime negli ultimi sei anni. E gli omicidi avvengono soprattutto tra le mura del focolare domestico. Inoltre, nella stragrande maggioranza dei casi l’omicida è il compagno o un ex. Il rischio per le donne aumenta infatti proprio in caso di separazione e di divorzi, perché è lì che violenze e stupri si incrementano, facendo registrare il 63,9% d’incidenza. Nel 2006 ben 2 milioni e 938 mila sono state le donne vittime di violenze. La loro età va dai 15 ai 70 anni, ma ventenni e le trentenni sono le più bersagliate. Il dato che deve far riflettere inoltre è che la violenza aumenta proporzionalmente alla maggiore emancipazione delle donne in termini culturali e lavorativi: 46,2% laureate, 38,6% diplomate, 36,4% studentesse; 50,5% imprenditrici, 40,6% impiegate. La ripartizione per area geografica vede al primo posto il Centro (35,9%), seguito da Nord-Est (35,5) Nord-Ovest (34,5%), il Sud ( 26,6%) Isole (24,3%).
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