|
Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
|
||||||||||
Tagli per tutti, tranne per gli insegnanti di dio E questo mentre diminuisce il numero di chi sceglie religione cattolica
<<Zona protetta, qui non si taglia. E neanche si riordina. 125.694 insegnanti di religione nella scuola pubblica sono al riparo dalo tsunami di tagli e proteste che l’aha investita. Anzi sono destinati ad assumere un peso crescente, essendo le loro ore intoccabili nella generale riduzione dell’orario delle lezioni in classe: Lo dice anche la Gelmini: macché maestro unico, c’è anche l’insegnante di religione. Che alle elementari e alle materne fa due ore a settimana per classe. Solo che adesso sono due su 30 (o 40 se c’è il tempo pieno), dall’anno prossimo saranno 2 su 24: l’8,3 per cento dell’orario curricolare. (…) Tra il 2004 e il 2007 sono stati assunti oltre 15 mila tra maestri e professori di religione. Adesso superano i 25 mila, e cifra più cifra meno costano costano 800 milioni all’anno. (…) mentre da tutte le parti ci si affanna per razionalizzare, accorpare risparmiare, l’insegnante di religione è attribuito rigidamente per classe. Questo vuol dire che c’è sempre, anche se solo uno studente di quella classe opta per l’insegnamento della religione. (..) se ci sono due classi con dieci studenti ciascuna che scelgono la religione, queste non si possono accorpare per quell’ora. Un meccanismo che moltiplica le ore e le cattedre. (…) Vale la rassicurazione del ministro Gelmini: “gli insegnanti di religione non si toccano”. (…) l’insegnante di religione immesso in ruolo non perde il posto, ma può far valere i suoi titoli per insegnare altre materie:scavalcando altri precari con meno santi in paradiso.>> (da dio non si taglia, di Renata Carlini, L’espresso, 27 – 11 – 2008, p. 89)
Sullo stesso argomento: Gli insegnati di religione cattolica sono privilegiati anche economicamente |
| |||||||||
|
||||||||||