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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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La Francia della laicità nel mirino di
Erdogan Vive la France di Michele Serra*
La sortita di Erdogan contro la Francia,
accusata di "trattare i musulmani come gli ebrei prima della
Seconda guerra mondiale", è talmente scomposta, assurda,
allucinata, da non concedergli scampo: ebbene sì, il
presidente della Turchia è un fanatico religioso, poco
importa se lo sia per calcolo demagogico o per sincera
vocazione, e disponendo di uno degli eserciti più potenti
del mondo, è un fanatico da temere fortemente. La Francia è
il paese martire della laicità. Ha subito dal jiadismo islamico,
lungo gli ultimi anni, le più turpi violenze ai danni di
inermi, uccisi, loro sì, «come gli ebrei», in quanto impuri,
dunque indegni di vivere, come il professor Samuel Paty, reo
di avere chiesto ai suoi alunni di riflettere sui tabù
religiosi e sulla libertà di parola. Qualunque musulmano di
buona volontà non può che disperarsene e interrogarsi sul
fiume di sangue versato nel nome di una religione adoperata
dai suoi bigotti come una mannaia. Questo signore, invece, discetta
delle libertà in campo altri, ma risulta abbia speso mezza
parola a proposito delle evidenti macanze di tolleranza e di
rispetto dei diritti nel proprio pezzo di mondo, nel quale i
Curdi sono trattati da “terroristi”, gli armeni da secolare
impiccio, gli oppositori turchi da nemici interni, e la
stessa rivoluzione laica della Turchia moderna è rinnegata,
malgrado (e per fortuna) sia ancora vigorosa nelle grandi
città di Istanbul e Ankara. Va detto che l’odio di Erdogan per
l’Europa e la democrazia aiuta molto a rivalutarne
l’importanza: dell’Europa, della democrazia e della Francia,
che ne è la prima autrice grazie alla sua profonda,
irriducibile laicità * la Repubblica, 27 ottobre
2020
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