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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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ONU La sfida dell’applicazione dei suoi
scopi e gli accordi con le Banche di Maria Mantello *
António Guterres, Segretario generale
delle Nazioni Unite, con un comunicato ufficiale ha
presentato il 24 settembre 2019 il rapporto annuale sul
lavoro e le attività svolte. Un bilancio, il suo, che non è stato un
rituale delle meravigliose e progressive gesta del più
importante organismo sovranazionale al mondo, ma piuttosto
la chiamata all’assunzione di responsabilità per realizzare
gli obiettivi per cui le Nazioni Unite sono nate nel 1945. Come noto, nel pieno della seconda
guerra mondiale, per merito di Roosevelt e di Churchill, si
era andata configurando la necessità di un patto mondiale di
cooperazione internazionale sociale ed economica per
garantire la pace, mettendo al centro la dignità
dell’individuo e suoi diritti umani. Quel patto prese forma il 26 giugno 1945
con lo Statuto delle Nazioni Unite che impegnava gli stati
membri, come enunciato fin dalla Premessa: «– a salvare le
future generazioni dal flagello della guerra, che per due
volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili
afflizioni all'umanità, – a riaffermare la fede nei diritti
fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della
persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e
delle donne e delle nazioni grandi e piccole, – a creare le
condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi
derivanti dai trattati e alle altri fonti del diritto
internazionale possano essere mantenuti, – a promuovere il
progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una
più ampia libertà, onde favorire la pace mondiale
promuovendo relazioni amichevoli tra i paesi del mondo per
l’affermazione dei diritti e per risolvere problemi
economici, sociali, culturali, ambientali». Si tratta di principi ideali. E non
sarebbe potuto essere diversamente. Ma lo scarto tra questa
premessa statutaria e la realtà effettuale è oggi sempre più
evidente. Tanto che emerge finanche nel discorso del
segretario António Guterres, che chiama l’ONU: «a dimostrare
i meriti della sua capacità di cooperazione multilaterale»
affinché «gli scopi e i principi comuni delle Nazioni Unite
rimangano più importanti che mai». Le ben 120 pagine del rapporto annuale,
non mancano certo di illustrare i risultati positivi su
pace, disarmo, sicurezza, lotta alla criminalità e al
terrorismo, assistenza umanitaria, sviluppo sostenibile. Tuttavia, rileva Guterres: «non è
sufficiente proclamare la virtù del multilateralismo;
dobbiamo dimostrare il suo valore aggiunto» E per questo
occorre che «l’ONU si dia nuovi parametri di responsabilità
per generare altri progressi e offrire prospettive al mondo
delle sfide globali». Il segretario non ignora neppure le
accuse di “inutile carrozzone” dai costi strabilianti. E non
tralascia quindi di porre l’accento sull’esigenza di
«riposizionamento dell'intero sistema di sviluppo delle
Nazioni Unite in modo da poter erogare al meglio e in modo
più efficiente i 33 miliardi di dollari in aiuti allo
sviluppo». Un’ennesima dichiarazione di buoni
propositi, o piuttosto una strizzata d’occhio alle più
importanti banche mondiali che hanno firmato il 22 settembre
u.s. alla presenza del Segretario generale delle Nazioni
Unite l’impegno ad appoggiare i principi Onu nelle loro
politiche di investimenti nel mondo? * Micromega.net
http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/?p=27838
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