Integrazione islamica e illusioni
multiculturali
Intervista a Giovanni Sartori
di Luigi Mascheroni*
Professore su queste parole si
gioca il nostro futuro.
«Su queste parole si dicono molte sciocchezze».
Su queste parole, in Francia,
intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la
destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i
flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che
l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...
«Sono cose che dico da decenni».
Anche lei parla come la destra?
«Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il
buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio
questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i
meccanismi politici, etici e economici che regolano i
rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al
disastro in cui ci siamo cacciati».
Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia
comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che
non accetta di distinguere il potere politico da quello
religioso, con la società occidentale democratica. Su questo
equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».
Perché?
«Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è
risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi
esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più
pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un
monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un
Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto
tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà
si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».
Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate
sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam
invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani
pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali
il conflitto è inevitabile».
Sta dicendo che l'integrazione
per l'islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non
ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno
di società non-islamiche sia riuscita.
Pensi all'India o all'Indonesia».
Quindi se nei loro Paesi i
musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene,
se invece...
«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad
accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori
etico-politici significa che non potrà mai integrarsi.
Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza
generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti
che mai».
Ma il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il
multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la
parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa
discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a
essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono
tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre
città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato
possono e devono continuare a professare la propria
religione, ma politicamente devono accettare la nostra
regola della sovranità popolare, altrimenti devono
andarsene».
Se la sente un benpensante di
sinistra le dà dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare
il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua
bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria
delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non
basta».
Cosa serve?
«Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri
insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto,
documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come
persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere
espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto,
altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i
loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la
maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la
legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti
i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».
E gli sbarchi massicci di
immigrati sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo
all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli
aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte
le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».
Cosa sta dicendo?
«Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le
acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste
libiche e si affondano i barconi prima che partano.
Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente
all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno.
Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a
cercare altre vie ordinarie, più controllabili».
Se la sente uno di quegli
intellettuali per i quali la colpa è sempre
dell'Occidente...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che
l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di
fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no.
L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò
che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai
entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più
ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e
tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da
fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro
civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».
Si dice che il contatto tra
civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì.
Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove
l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro
favore».
E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio
politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è
neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che
lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea,
devastando l'economia continentale. Non è questa la mia
Europa».
Qual è la sua Europa?
«Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette
stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della
Banca europea così da avere sia il potere politico sia
quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come
negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue
diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi
fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal
fanatismo islamico».
Come finirà con l'Islam?
«Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che
si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro
è arrivato all'entità massima».
* Il Giornale,
17 giugno 2019