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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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La scuola pubblica non discrimina e
rispetta la Costituzione lettera aperta la Ministro Bussetti di Patrizia Perrone
Egregio Ministro Bussetti, ieri 9
aprile 2019 in rete girava una schermata del sito del Miur
in cui era visibile il titolo di un articolo del quotidiano
La Stampa a cui lei ha rilasciato un'intervista. Visto che il titolo tuonava
«Bussetti: tuteliamo i figli dei migranti ma prima gli
italiani», ho pensato fosse una foto ritoccata, ho pensato:
potrà mai essere possibile che un ministro dell'Istruzione
dica una cosa simile? E invece purtroppo ho verificato
personalmente, e` tutto vero, il titolo, l'intervista e il
fatto che sia stata caricata nella rassegna stampa del sito
istituzionale del Miur. Ebbene signor ministro, non mi
dilungherò a lungo, ma a me questa cosa sembra gravissima. Vede, noi insegnanti, quando entriamo in
una classe per la prima volta e vediamo i nuovi alunni,
sappiamo già qualcosa di loro. Sappiamo quanti anni hanno,
quale scuola precedentemente hanno frequentato, se hanno
particolari esigenze, se hanno allergie, problemi di salute.
E se qualcosa ancora non sappiamo ce la dicono i loro
genitori. Poi li guardiamo, vediamo i loro occhi, i loro
visetti, i loro capelli, il colore della pelle, la
costituzione fisica. Ci accorgiamo subito se sono timidi, se
sono sfrontati, se hanno bisogno insomma di essere incitati
o contenuti. Quindi sappiamo o ci accorgiamo di molte cose.
Per dimenticarcele subito dopo. Perché vede, signor
Ministro, per noi i bambini sono tutti diversi e tutti
uguali, hanno esigenze diverse e parità di diritti, e se
sono ricchi, poveri, figli biologici o adottati, figli unici
o hanno fratelli, se abitano accanto alla scuola da sempre o
vengono da molto lontano a noi non importa. La scuola pubblica, la scuola dello
Stato Italiano, deve essere rispettosa della Costituzione,
deve rendere pari quello che fuori è dispari. Per questo egregio Ministro, io le sue
parole proprio non le condivido. Non è per tracciare un solco tra buoni e
cattivi ai suoi occhi che ho scelto di fare l'insegnante, ma
per mettere in pratica la nostra Costituzione, quella
scritta dai padri e dalle madri costituenti con tanta
saggezza e maestria e che periodicamente qualcuno prova a
mettere in discussione. Continuerò dunque a farlo opponendomi
con tutte le mie forze a ogni tentativo di discriminazione.
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