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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Antisemitismo il male oscuro
della cattiva coscienza
di Nicola Terracciano
L’odio profondo e ancestrale verso gli
Ebrei, ovvero l’antisemitismo, che è un’auteica peste dello
spirito umano, di cui sono stati e sono vittime tantissimi e
tantissime per motivi religiosi ed ideologici, è millenario
ed ha assunto tante forme a destra, al centro, a sinistra
(come ha ricordato ieri anche il rabbino capo di Roma Di
Segni), che ci vorrebbero migliaia di volumi per raccontarlo
e spiegarlo. Vi sono antisemiti espliciti e chiari,
che sono stati e sono i più violenti, ma sono chiari e
facilmente individuabili (nazisti e fascisti e seguaci). Ci sono gli antisemiti millenari di
centro come i Cristiani, sia di Occidente (cattolici) che di
Oriente (ortodossi), che sono stati dalle origini nemici
degli Ebrei con l’assurda, disumana idea che gli Ebrei hanno
ucciso Cristo/Dio e che la loro colpa debba estendersi a
tutti gli Ebrei vissuti dopo la morte di Cristo e fino ad
oggi ed hanno impregnato di antisemitismo tutti gli Stati,
che sono stati pieni di cristianesimo cattolico ed ortodosso
(vedi il regime zarista in Russia, la Spagna cattolica e
quasi tutti gli Stati europei e italiani, che hanno
inventato tra l’altro per gli Ebrei il ghetto e i ricorrenti
fenomeni di violenza verso di essi). Poi ci sono, più insidiosi, gli
antisemiti segreti, quelli progressisti e di cosiddetta
sinistra, impregnati di anticapitalismo, di
anticolonialismo, di filoarabismo, di origine
marxista-leninista-stalinista, che, all’esterno, giungono ad
esprimere indignazione per le persecuzioni ingiuste e
disumane che hanno subito gli Ebrei, quindi verso gli Ebrei
morti, ma sono nel profondo insensibili verso gli Ebrei
vivi, minacciati costantemente di aggressioni e di
assassinio o anche di nuovo sterminio, ai quali non si
riconosce il diritto storico di unirsi e di difendersi
(quindi il loro destino deve essere sempre di emarginazione
e di sostanziale esposizione all’aggressività). E si esprimono di fatto posizioni
sostanzialmente vicine ai terroristi islamici ed agli Stati
arabi, tutti stati senza libertà e senza democrazia, che
sono gli unici a non riconoscere lo Stato di Israele, nei
confronti dei 160 Stati del mondo (Italia compresa), che
riconoscono, rispettano onorano lo Stato di Israele, che
unisce e protegge gli Ebrei del mondo. Terroristi e Stati arabi (in particolare
l’Iran) vogliono di fatto un nuovo, definitivo sterminio
degli Ebrei. Se lo Stato di Israele è stato
riconosciuto, è rispettato, è onorato da 160 paesi al mondo,
i più avanzati da ogni punto di vista, essi lo hanno fatto
alla luce di milioni di considerazioni sulla sua
legittimità, sul legame storico, ideale, culturale degli
Ebrei con la loro terra, e sui loro diritti nazionali, come
sono stati riconosciuti a tanti paesi del mondo costituitisi
tra Ottocento e Novevento, per decisione e riconoscimento
della comunità internazionale. Il legame degli Ebrei con la loro terra
millenaria non è mai venuto meno, anche dopo il periodo
della diaspora, tanto è vero che vi sono state sempre
sinagoghe e presenze ebraiche in essa e nell’area vicina
degli Stati arabi, nei quali vivevano più di 700 mila Ebrei,
che sono stati scacciati dagli Stati arabi, quando hanno
aggredito lo Stato di Israele nel 1948, nel 1967, nel 1972,
a dimostrazione della loro secolare presenza nell’area e
dell’importanza dello Stato di Israele come baluardo e luogo
di difesa e di riparo contro le ricorrenti, millenarie
persecuzioni ebraiche. Lo Stato di Israele li ha accolti,
come accoglie ogni anno, come nel 2018 ed anche in questo
2919, Ebrei esposti alle minacce fisiche antisemite in
diversi paesi, come la Francia, ed ha dato loro una patria. Quindi l’antisemita nascosto vuole lo
stesso scopo di fondo degli antisemiti espliciti. Questo ragionamento elementare non tocca
il diritto di ognuno, che vale per lo Stato di Israele, come
per tutti gli Stati del mondo, di criticare singoli
comportamenti del governo ebraico o di suoi esponenti.
Questo è la mia profonda, persuasa posizione, uguale, si
ripete, a quella di 160 Stati del mondo, che riconoscono lo
Stato di Israele, la sua legittimità, la sua dignità, e che
auspicano continuamente che gli arabi, che vivono accanto,
si decidano ad accettare la decisione dell’Onu già del 1948
di costituire uno Stato per la popolazione palestinese, che
viva in pace, rispetto, auspicabile collaborazione con lo
Stato di Israele (ne trarrebbero milioni di vantaggi), che è
l’auspicio profondo anche mio come essere umano libero e
onestamente meditante. Questa nobile minoranza storica ha
donato all’umanita una delle più alte forme religiose vicine
alla universale moralità (coi principi riassunti nei dieci
comandamenti) e alla razionalità umana (donando all’Umanita
uno dei più antichi libri, come la Bibbia, un libro non solo
religioso ma di storia e del legame originario, costante e
profondo con la terra di Israele, e ponendosi
nell’immaginario collettivo come il Popolo del libro, quindi
del valore della cultura e della ricerca, concependo il
Divino in modo monoteista, esistendo un solo Dio, non rappresentabile in
forme umane, pur se vicino al popolo che lo riconosce, tanto
è vero che nelle sinagoghe non vi sono pitture e sculture,
come avviene anche nell’islamismo, nato millenni dopo
l’ebraismo, che rivela in questo l’influsso ebraico). Per concludere queste
considerazioni, che ho sentito doverose in questi giorni di
memoria della Schoà, voglio richiamare per i veri Cristiani,
che si dichiarano e si sentono tali, di tutte le fedi, di
tutti gli orientamenti, cattolici, ortodossi, luterani,
anglicani, calvinisti, valdesi, altri riformati vari, una
elementare verità storica. Me lo posso umilmente permettere,
essendo stato per laurea con lode in filosofia e
abilitazioni e concorsi nazionali docente di storia e
filosofia per decenni e ricercatore storico per anni fino ad
oggi. Il fondatore della loro religione,
Cristo, era Ebreo, come lo erano la madre Maria, la Madonna,
e lo era lo sposo San Giuseppe, ed erano Ebrei San Pietro e
San Paolo, ed erano Ebrei San Giovanni, San Luca, San Marco,
San Matteo, i quattro Evangelisti, e tutti gli altri
apostoli. Quindi
dovrebbero essere i Cristiani in prima fila, appartenendo il
loro fondatore ed i loro rappresentanti più memorabili al
Popolo Ebraico, a difenderne prima di tutti gli altri al
mondo la dignità, le ragioni, i diritti, tra i quali quello
riconosciuto a tutti i popoli della Terra di un loro Stato,
anche per protezione e difesa, impegnarsi a salvaguardare
sempre più la loro incolumità fisica contro l’aggressività
esplicita e latente dell’antisemitismo in tutte le forme
sopra descritte, al quale quel caro, dolorante Popolo è
stato esposto nei secoli e lo è tuttora, in ogni momento, in
Medio Oriente ed in tanti altri Paesi (ad esempio nella
Francia già ricordata e nella stessa Roma, dove la Sinagoga
della cara Comunità Ebraica è blindata e vigilata da polizia
e carabinieri notte e giorno contro il terrorismo islamico o
eventuali altri tipi di attacco, non potendo quindi ancora
oggi, ancora ora, un Ebreo, una Ebrea in Italia andare
tranquillamente a pregare, come è suo diritto ed è possibile
ai fedeli di altre religioni).
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