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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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La democrazia
dell'avrei voluto ma non posso Bersani sul sì della minoranza dem alla
riforma costituzionale: "è l'ultima volta che accade". Un
copione visto e rivisto, ad esempio con il Job Act, che
prima lo voti e poi lo definisci incostituzionale. Chissà quanto Renzi prenderà sul serio
il suo diktat sull'italicum, dove sa già di avere
l'appoggio di Berlusconi. I verdiniani sul no alla riforma
costituzionale: "obbediamo ma in disaccordo". Lo buttano pure giù nero su bianco, poi
c'è Mattarella sulla responsabilità civile
dei magistrati, prima firma la legge, poi assicura che
vigilerà perché, in effetti, potrebbe ledere l'autonomia dei
giudici. Siamo diventati la democrazia dell'avrei
voluto ma non posso, o se meglio si può dire, la democrazia
del giorno dopo. Della serie, oggi non ho potuto fare
diversamente, però, se le cose non cambieranno, da domani
sarà diverso. Ma domani è un altro giorno e si vedrà. Come dice Crozza, siamo proprio il paese
degli opposti estremi. Per cinquanta anni bloccati nelle
riforme da migliaia di opposti infiniti veti, dove bastava
lo zero virgola di voti o un migliaio di tesserati per
impedire una qualunque politica pubblica. Da un anno circa, invece, siamo in
preda a una decisionite aggravata, dove si butta giù di
tutto, comprese forse anche le famose casse di malox per
pettinarci lo stomaco, perché altrimenti, un mal di pancia
dopo l'altro... In mezzo ci starebbe una democrazia
adulta, dove le scelte non sono prese per vincoli di fedeltà
o in preda all'urgenza e, dopo un normale dialogo tra le
parti, si arriva a una sintesi per il bene comune.
Nel caso verrebbe da chiedersi quali
siano gli interessi che oggi muovono un'inedita potenza di
scelta.
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