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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Caro Renzi, lasci stare La Pira di Sergio Scarpino
Su “ APPUNTI “ di maggio-giugno 2014, Massimo De Giuseppe in un articolo si pone - e la pone a noi - la domanda: «quale bene comune tra Renzi e La Pira?»
In verità il megalomanismo del fu “ rottamatore “ non si limita a paragonarsi a La Pira, don Lorenzo Milani, don Primo Mazzolani ed al padre del suo vice ministro Lapo: Nicola Pistelli leader della sinistra democristiana.
Renzi tenta di “ rubare “ le loro idee, il loro messaggio, il loro forte impegno nella società, ma si farà ricordare solo come un giovane politico rampante e disinvolto che non si è fatto problemi ad “uccidere politicamente“ - altro che rottamare - gli stessi amici di partito, arrivando a trattare, pur di ottenere visibilità e risultati immediati, con un condannato ed un inquisito rinviato a giudizio.
Renzi lo ricorderemo come un “politico rampante” che nella sua corsa verso Palazzo Chigi ha fatto continuo e spregiudicato sfoggio di un linguaggio pubblicitario, e calpestando persino i “ valori “ dell’ amicizia.
Scrive ancora Massimo De Giuseppe: «cosa può avvicinare un brillante professore di Diritto romano che antepone la ricostruzione politica del Paese alla carriera accademica con un leader emergente che vanta nel proprio curriculum pre-politico, oltre ai trascorsi scoutistici e oratoriani, anche una breve carriera di arbitro e una fortunata partecipazione a un quiz sulle reti mediaset?»
La Pira lo ricorderemo alla testa dell’Eca fiorentina, interlocutore privilegiato di Montini, lo ricorderemo personaggio dalle capacità inimitabili di costruire reti internazionali e proiettare le istituzioni locali su uno scenario globale.
Se Renzi dovesse ancora avere la spregiudicatezza di voler apparire erede della cultura LaPiriana, sappia che i personaggi a cui vorrebbe farci credere di ispirarsi non avrebbero mai accettato forme di populismo di nuovo conio e mai - arrivando a sottoscrivere anche a nome di un Partito che non gli appartiene se non in infima misura - patti segreti con la destra berlusconiana mediata dall’ indagato Verdini:
Sappia Renzi che quei personaggi a cui vorrebbe ispirarsi rimangono indelebili nella memoria storica, istituzionale, culturale, politica di un cattolicesimo sociale naturalmente aperto a Sinistra che lui ha oltraggiato per la sua smoderata ambizione.
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