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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Il filo interrotto della sinistra
di Sergio Scarpino
“penso ci sia ancora uno spazio, non proprio immaginario, anche per chi voglia dedicarsi alla resurrezione della sinistra per riprenderne il filo interrotto”
Il procuratore della Corte dei Conti del Lazio riapre una questione di legittimità contro il finanziamento pubblico ai partiti che il referendum del 1993 aveva cancellato. Questa determinazione cade particolarmente tempestiva nel momento in cui un “governo dei non eletti “si rifiuta di intervenire sulle spese della politica riadattando un metodo ormai usuale berlusconiano di “mettere le mani nelle tasche degli italiani” soprattutto nelle tasche dei più indigenti e bisognosi, prima di aver effettivamente proceduto a ridurre il numero dei parlamentari e delle provincie. Segno di una intollerabile inerzia dei partiti nei confronti di ogni esigenza di razionalità e funzionalità.. Oggi si avvertono rischi nuovi per la democrazia, connessi con il degrado delle rappresentanza e delle capacità di decisione del sistema che vanno attentamente considerati. Il rischio , in sostanza , è quello che in un sistema che rappresenta ogni istanza della società ma non è più in grado di offrire , in tempi ragionevoli e adeguati all’emergenza della domanda, nessuna risposta di governo o di intervento legislativo, si affermi prorompente la forza di “ poteri reali “ che non hanno riferimento alla investitura popolare o la spinta a corto-circuiti plebiscitari che scavalchino i canali della rappresentanza. I partiti dimostrano di non saper essere i medici di se stessi: Rimane soffocata nel groviglio degli interessi delle “caste politiche” Pd, Fi, Ncd, Sc, Nd la proposta di riforma del sistema elettorale. Si arriverà così, alla fine, ad applicare una riforma elettorale il più possibile “neutra“ incapace di rappresentare una riqualificazione vera delle rappresentanze e della moralizzazione della competizione elettorale. Questo governo di nominati si traduce in una amara costatazione sulle riforme mancate di questa “imposta legislatura“ che la si voleva annunciare come “ costituente “.
Non serve a nulla l’appello – dimostratosi fumoso – di Napolitano a fare di questa rimanente fase di legislatura il tempo riservato a qualche riforma se non si è capaci di compiere atti politici coerenti in questa direzione che la si vorrebbe, invece, truffaldinamente utilizzare per UCCIDERE la COSTITUZIONE.
Non serva a nulla proporre nuove soluzioni governative rattoppate - dopo il ritiro di FI- quando i contenuti delle proposte rimangono quelli che si sono visti sino ad oggi! Il pericolo che il Paese corre è quello di una conclusione di una pseudo “rinnovata legislatura imposta“ dominata da una girandola ignobile (IMU sic !) di proposte propagandistiche senza alcuna verifica della loro agibilità. La coscienza della necessità di vere riforme cresce comunque nel Paese e si pone come problema non più eludibile. Ci sono le condizioni per un forte movimento di cultura e di opinione pubblica in favore di vere riforme: Occorre che questi movimenti di giovani, donne, lavoratori, mondo della cultura e mondo dei sindacati di base vadano sostenuti e rafforzati perché è di un MOVIMENTO che c’è bisogno per scuotere e combattere l’inerzia della partitocrazia! … penso che in questa direzione ci sia uno spazio anche per chi voglia dedicarsi alla risurrezione della SINISTRA tendendo di ripristinarne il filo interrotto...!
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