Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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avv. Bruno Segre


Torino

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PERICOLOSA LA SEDUZIONE DEL MEDIOCRE

di Giorgio Di Gregorio

 

Il fatto che l’attuale classe dirigente politica italiana riesca, nonostante le sue caratteristiche , ad ottenere strabilianti affermazioni elettorali, lascia perplessi e preoccupati per quelle che potrebbero essere le conseguenze. L’accostamento che si vuol fare non sembri assurdo, ma una spiegazione la diede anni fa lo storico Ian Kershaw (“L’enigma del consenso” Ediz.Laterza), chiedendosi come mai un uomo mediocre quale era Hitler, potesse aver sedotto una nazione colta, ricca e potente come la Germania. Si trattava di un uomo senza prospettive,che aveva disertato pur di  non fare il soldato in Austria, sua patria, e che poi si era rifugiato in Germania. Lì aveva  frequentato le birrerie dove si scatenava la demagogia dei desperados di Monaco, e aveva vegetato nell’anonimato. Noi  siamo un paese meno colto, meno ricco e potente e, specialmente, senza una storia esaltante e perciò dobbiamo porci la stessa domanda per capire il più modesto fenomeno Berlusconi. Abbiamo una classe politica in prevalenza di origini oscure (a meno di non andare a vedere le fedine penali), di studi mediocri, di personalità modesta, di aspirazioni iniziali piccolo borghesi, di confuse  prospettive. I migliori alleati di Berlusconi sono i leghisti  fra i quali spiccano per rozzezza, violenza e becero razzismo tipi come Borghezio e Maroni. Sembra che il confronto non regga quando si pensa a un Hitler, acquerellista fallito, e un Berlusconi ricco sfondato. Il primo poteva sfoggiare una falsa cultura, quella del razzismo che lo rendeva gradito alle coscienze cattoliche e luterane, la forza del secondo si fonda sul fascino della sua ricchezza, vera o ostentata che sia, comunque raggiunta in modo avventuroso. Certo nell’ascesa di Hitler ci sono gli omicidi di Röhm, l’incendio della Cancelleria, “la notte dei cristalli” e via elencando. Ma la Germania è un grande paese, in cui i delitti meritano il tributo che prima o dopo sarà reso da un drammaturgo della statura di William Shakespeare. Le gesta del nostro invece possono trovare posto in una commedia di Pulcinella, musicata da Apicella, con l’esaltazione degli imbrogli compiuti, la corruzione, la lotta condotta contro ogni decoro e ogni legge. Circa i disturbi nella sfera del sesso, Hitler per uno storico come Lothar Machtan, era omosessuale; Berlusconi, in base agli accenni della moglie – e anche a causa dell’ablazione della prostata – sembrerebbe avere problemi. Ciò non toglie che nella storia del primo ci sia un legame con una nipote sessualmente sconvolta e poi suicida. Nella storia del secondo manca ogni tragedia di gusto nibelungico ma ci sono le “veline”, magari promosse al Parlamento nazionale, e le pagliacciate, stile Noemi. Per il sociologo Max Weber, Hitler ebbe un potere carismatico, basato sulla percezione di un seguito di fedeli che in lui si individuavano; più modestamente gli italiani si immedesimano nell’arricchito senza onestà e senza principi. Per Ian Kershaw, Hitler arrivò ad impadronirsi del cuore dei tedeschi, grazie al culto della personalità e usando il terrore, mescolati sapientemente. Inoltre ottenne  un notevole dirozzamento, fornitogli dai salotti nei quali era entrato come un popolano alla Bossi, per uscirne opportunamente raffinato. Fu la crisi economica che aumentò il potere nelle sue mani. E Berlusconi? Tutto uguale, solo che invece di usare il terrore ha usato un sistema più mellifluo, una propaganda continua su tutte le stazioni TV, pubbliche o sue personali, e i giornali di regime. Le frequentazioni spesso di maniera degli ambienti televisivi con la loro vuota  mondanità, lo hanno superficialmente dirozzato, solo che riesca a non fare sfoggio del suo spirito, con l’aiuto di barzellette da piazzista. A questo punto qualcuno osserverà che in Berlusconi non c’è la capacità tecnica e la ferocia dei campi di sterminio.

Conviene però guardare questa foto. Mostra una triste compagnia di persone che sembrano e allora erano innocue.

 

Nell’angolo, con gli occhiali c’è Himmler (avete letto bene!), alla sua sinistra c’è Walter Darrè. Himmler credeva nella reincarnazione, Darrè era un teosofo. Al tempo delle foto collaboravano, poi sarebbero entrati in urto circa i mezzi per condurre una politica razziale i cui fini entrambi condividevano. In quel periodo Darrè scriveva L’aristocrazia del sangue e del suolo, quella che diverrà la Bibbia del nazismo. Ebbene gli scritti su quel tipo di razzismo esasperato non avevano presa sull’opinione pubblica della Germania di allora, come non ne avrebbero gli scritti di un Borghezio,. . . se solo osasse scrivere. Se la seduzione della mediocrità non avesse reso possibile in Germania l’ascesa di un branco di barbari, allora senza alcun progetto realizzabile, questi non si sarebbero ubriacati del potere, per evitare di scomparire non sarebbero stati portati a trincerarsi nelle stanze del comando, costretti a non mollare e, quando la crisi che ne aveva reso possibile l’ascesa si sarebbe  estesa a tutti i gangli vitali del paese, non si sarebbe imboccata quella china in fondo alla quale ci sarebbero state  decine di milioni di vittime innocenti. Forse non è chiaro il pericolo incombente che si corre affidando le nostre vite e l’avvenire dei figli a una classe dirigente senza morale, senza capacità di autocritica, facile a un delirio di potenza, con conseguenze non prevedibili. Come potrà agire un politico non capace, costretto a non mollare la presa a causa di pendenze giudiziarie che  avventurosamente ha finora evitato, con una crisi economica sempre più pesante e che non mancherà di avere gravi ripercussioni sociali? Forse dovrebbero chiederselo coloro che continuano a votarlo.

 

 

 


 

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