Che pena questo mondo ...che
corre dietro a papi, re, banchieri
di Piergiorgio
Odifreddi
Torno dalla montagna, dove
sono stato qualche giorno lontano dai media e vicino alla
Natura. E mi ritrovo immerso in una frenesia mediatica, appunto,
che mi riporta bruscamente alla realtà: quella di un modo in
preda al vuoto pneumatico delle notizie, che discute del niente
con un impegno che lo avvolge e lo coinvolge tutto.
Accendo la
televisione, e vedo folle di giovani cattolici che
tributano a un uomo qualunque l’apoteosi tradizionalmente
riservata agli imperatori romani, che sulla scia di Alessandro
Magno rivendicavano le proprie origini divine. L’uomo viene
presentato dai media di tutto il mondo come un essere umile e
normale, perché saluta la folla con un “buonasera” e porta con
sé sull’aereo una borsa con un paio di libri, che tutti
scambiano (o fingono di scambiare) per l’immenso baule dei suoi
innumerevoli paramenti. Ma quell’uomo apparentemente modesto in
realtà scoppia di gioia per la pazza accoglienza che gli viene
indegnamente (in senso sia attivo che passivo) tributata, e se
la gode come un matto.
Cambio canale, e
vedo folle di inglesi che gioiscono per l’arrivo del figlio del
figlio del figlio della regina d’Inghilterra. Cosa
ci sia da gioire, all’aggiunta di una quarta generazione di
parassiti e succhiasangue reali alle tre già esistenti, in un
momento di crisi mondiale, non è dato sapere. E perché mai la
notizia dovrebbe interessare al resto del mondo, è un mistero
che va ad aggiungersi a quello del perché mai dovrebbe
interessare all’Inghilterra stessa.
Sfoglio i giornali
italiani dei giorni passati, e mi accorgo che sono ricolmi di
notizie sull’espulsione della moglie di un banchiere
fraudolento, che ha sottratto miliardi (si, miliardi) di dollari
ed è già stato condannato in Inghilterra a restituirne uno e
mezzo. Un aspirante dittatore del Kazakistan, che per arrivare a
realizzare il suo progetto deve ovviamente opporsi al dittatore
attuale, e che per questo viene continuamente e ridicolmente
chiamato “dissidente”: cosa che evidentemente erano anche Ciano
nei confronti di Mussolini, e Himmler, nei confronti di Hitler.
Che pena questo mondo, che corre
dietro a chiunque (papa, re, banchiere), purché sia potente e
ricco,
e che si lascia menar per il naso da qualunque pettegolezzo
(religioso, politico, economico), purché venga presentato come
“informazione”. Quando invece la vera informazione sarebbe,
molto semplicemente, che i papi, i re e i banchieri non devono
nemmeno esistere. E che si può, e si deve, gioire a causa loro
solo quando vengono smascherati, deposti o arrestati.
Nell’attesa di buone notizie di questo genere, abbasso il papa
Francesco, i reali di Windsor e il banchiere Ablyazov! E viva il
giorno in cui non si parlerà più della gente come loro!
articolo originale: http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/
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