di Francesco Merlo
Più che una punizione, l’esilio per qualche
mese del cardinale O’Brien in un luogo di preghiera e di
penitenza, sembra un rimbrotto burbero, una tirata d’orecchie
complice che solo in Italia è ruffianamente raccontata come un
giro di vite papale, una tolleranza zero della Chiesa verso gli
abusi sessuali dei sacerdoti. Solo in Italia questo affettuoso
scappellotto viene spacciato per un chiavistello serrato ai
polsi del malnato cardinale scozzese che , dopo averli
ubriacati, violentò almeno quattro seminaristi, sconvolse le
loro vite, impose le sue perversioni con il suo potere di
arcivescovo.
Il resto del mondo ovviamente racconta la verità su
quell’ignominia sostanzialmente condonata e la commenta con
tutte le modulazioni dell’ indignazione sino all’ironia e al
sarcasmo che purtroppo offendono tanto più la Chiesa quanto meno
sono volgari, ma davvero dilagano a valanga sui twitter e sui
social network, non solo anglosassoni. E faccio qui una breve
antologia delle battute meno irriguardose per O’Brien che viene
chiamato nei modi più fantasiosi, da ‘il Peccato Cardinale’ a
‘Bambola dalle mani di polipo’: ; ; ; ; .
E i commenti sono molto sferzanti anche perché O’Brien, sino a
qualche mese fa la più alta autorità della Chiesa in Gran
Bretagna, si era battuto contro l’omosessualità definita e . E
le unioni tra gay erano . Ancora nel luglio scorso aveva
promesso .
I giornali inglesi, dal Guardian al Telegraph, e quelli
americani, come il Washington Post, ricordano che la confessione
parziale di O’Brien è arrivata solo dopo le interviste dei 4 ex
seminaristi che hanno raccontato di essere . O’Brien che, prima
dello scandalo, era stato nominato dalle associazioni inglesi
che si battono per i diritti civili . E le scuse , mai
indirizzate ai giovani innamorati di Dio che gli erano stati
affidati perché li portasse al sacerdozio e che invece ha
violentato ripetutamente, imponendo a tutti il silenzio con le
minacce e costringendo uno dei quattro ad un rapporto stabile
che durava tuttora.
Ecco dunque chi è il cardinale che è stato condannato dalla
Chiesa a lasciare la Scozia per un ritiro di preghiera che .
Capisco che il linguaggio della Chiesa con i suoi simboli, le
sue sfumature e anche le sue ossessioni semantiche, possa essere
oggetto di dotte decodificazioni, ma non esiste al mondo una
Giustizia che sanzioni in modo altrettanto affettuoso questo
orribile reato sessuale, che qui è aggravato dalla veste
cardinalizia, dalla fiducia e dalla fede.
E’ insomma possibile che, decodificando e interpretando, si
possa davvero cogliere un qualche inasprimento rispetto al
passato di omertà totale che copriva ogni marasma e ogni
violenza sessuale tra i funzionari di Dio. E però già nel 2006
Papa Ratzinger spedì padre Marcial Maciel, il fondatore
dell’ordine dei Legionari di Cristo, . Aveva abusato di
seminaristi, aveva segretamente due mogli e tre figli, usava
droghe e rubava i soldi delle donazioni. E’ morto nel 2008.
Forse l’ omertà era più dignitosa di questa derubricazione del
delitto mostruoso a marachella, del peccato mortale a peccato
veniale punito come i confessori della mia infanzia punivano gli
‘atti impuri’ dei bambini: . Tanto più che la preghiera inflitta
al cardinale viene spacciata in Italia, con inconsapevole
umorismo, per durezza estrema, per tolleranza zero.
Ebbene, se un educatore laico avesse commesso sui suoi allievi
gli stessi abusi sessuali che il cardinale ha commesso sui suoi
seminaristi in Italia sarebbe stato condannato fino a 12 anni di
galera, e qui mi pare che ci siano tutte le aggravanti per
arrivare al massimo. E’ anche possibile che il cardinale sia
davvero un peccatore tormentato, che sia consapevole di avere
sfigurato se stesso e il prossimo suo a colpi di sesso. Insomma
ci auguriamo che dentro di sé trovi la forza per farsi perdonare
da Dio. Ma tutto questo non ha nulla a che fare con la civiltà
del diritto che solo punendo severamente i criminali e
risarcendo, per quanto è possibile, le vittime, garantisce non
solo la giustizia e l’uguaglianza tra tutti gli uomini, pure
dentro la chiesa, ma anche un po’ di pace, di ordine e una
speranza di futuro per la serenità dei seminari, dei conventi,
della città di Dio. Certo anche in Gran Bretagna come in Italia
vige la prescrizione di un reato commesso trent’anni fa. Ma la
Chiesa sospende per molto meno e può arrivare alla scomunica e
all’espulsione come accadde per esempio al simpatico cardinale
Milingo che si era innamorato di una signora che portava il
dolcissimo nome di Maria e commosse il mondo ma spaventò la
Chiesa, che sembrò aver paura di lei come il diavolo ha paura di
Dio.
Perché questo è il punto: è come se la Chiesa avesse paura più
dell’ amore che del disordine sessuale dei ministri di Dio. Il
grande filosofo cattolico Augusto Del Noce aveva previsto che il
sesso avrebbe minato la Chiesa, che l’avrebbe stritolata, che
solo sul sesso la Chiesa poteva crollare.
Ecco perché lo scappellotto al cardinale non è tolleranza zero,
ma corresponsabilità morale. Come se tutti nella Chiesa
sapessero che quel reato è il prodotto indesiderato della loro
cultura, del sesso maltrattato che è ormai un grumo di censure,
la fonte di tutte le patologie, l’origine dei delitti del
cardinale O’ Brien, ennesima replica di ‘La Mala Educaciòn’ di
Almodovar.
Con gioia abbiamo salutato in Papa Francesco il Papa della
felicità, il Papa semplice dei poveri e dei buoni. Ebbene, non è
ancora il Papa dei giusti. Si rimetta pure le scarpe di lusso,
torni a confessare in latino e si addobbi, se vuole, con i
paramenti d’oro, ma cominci finalmente ad applicare la Giustizia
contro i preti che si macchiano di orrendi delitti sessuali. E
se non riesce a convincere i sapientissimi che dentro la Chiesa
presiedono ai delitti e alle pene, consegni una sola volta un
colpevole alla magistratura e alla polizia, a quella giustizia
civile che in Gran Bretagna è civilissima.
la Repubblica 17 maggio 2013