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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Bersani, Vasco e gli insulti di Grillo
di Mimmo Cortese
Ci sono persone in questo paese che parlano di responsabilità - in ambito pubblico - dando a questa parola, nella migliore delle ipotesi, la capacità di dare risposte a delle domande, come bisogna fare un governo oppure i mercati lo chiedono e via così. Di conseguenza irresponsabili sono coloro che non danno, o non sono in grado di dare, quel determinato tipo di risposte.
Ma quella, così spesso evocata, non si può
considerare affatto responsabilità. La radice della parola
richiama il latino responso che non rinvia a una
qualsivoglia risposta a una qualsiasi domanda ma alla
considerazione del peso, del fardello, cui spesso ci pone di
fronte la realtà, le "cose" che accadono. Il responso,
nell’antichità e in moltissimi popoli e culture, erano le
parole dell’oracolo, interpellato in situazioni
difficilissime e particolari (carestie, guerre, catastrofi
naturali, ecc) per dare consiglio e aiuto su come affrontare
quegli eventi.
L’oracolo era colui che dava, letteralmente,
voce agli dei. Compito affidato a soggetti dalle peculiari
caratteristiche: sacerdoti, profeti, sciamani, aruspici,
ministri del culto o della giustizia.
Da questo significato originario nasce il
concetto di responsabilità.
Molte le traduzioni nella modernità. Certo
solo chi assuma su di sè il carico e l’incarico di
prospettare strade per l’uscita da situazioni e condizioni
di (estrema) difficoltà; solo chi, nell’ambito pubblico,
indichi scelte che, allo stesso tempo, rendano parte attiva,
ma ne chiedano anche l'accettazione, all'intera
collettività, in relazione alle prospettive del loro futuro;
solo costui (costoro, come un'intera comunità) avrà maturato
un autentico senso di responsabilità.
Fin dai primi giorni successivi ai risultati
elettorali mi è parso di vedere in Bersani un uomo politico
seriamente preoccupato, personalmente preoccupato, per le
sorti di tanti uomini e donne di questa repubblica e con il
peso autentico e "sentito" della responsabilità per le sorti
del paese.
Grillo, subito appena dopo le elezioni, lo ha
apostrofato con pesanti epiteti, primo fra tutti, Morto
che parla.
Come ha risposto Bersani? Citando Vasco
Rossi: corri e fottitene dell'orgoglio. La canzone si
chiama Giocala. E' una canzone d'amore ma vale la
pena riportarne una parte più ampia.
si chiama orgoglio
quello che ti frega
corri e fottitene
dell'orgoglio
ne ha rovinati più lui
che il petrolio
ci fosse anche solo
una probabilità
giocala...giocala...giocala
giocala...giocala...giocala
Ci vuole del genio a trasfigurare un (bel)
canto all'amore, alla passione, in un testo significativo
politicamente in un passaggio cruciale per il paese.
Bersani ha risposto in maniera piuttosto
nonviolenta (una novità nel panorama politico nostrano) a un
attacco scomposto, dimostrando autentica passione per una
causa, la consapevolezza per l'importante obbiettivo che ha
di fronte; di più, ha anteposto il compito cui era stato
chiamato (ecco la responsabilità) alla tutela della sua
persona; infine si è disposto nella condizione della massima
determinazione per potere cogliere "anche solo una
probabilità" per sbloccare una difficilissima
situazione. Consapevole che il risultato elettorale ha
espresso insieme una forte spinta al cambiamento, di stili,
di obbiettivi e di modi della vita pubblica, intrecciata
però con la più grave crisi economica dall'ultima guerra ma
irta di contraddizioni, come raramente ci è capitato di
vedere nel nostro paese. Bersani ha compreso tutto questo e
ha cercato una strada, ardua, per cercare di dare risposte
che al tempo stesso tenessero conto del forte bisogno di una
nuova etica pubblica e della più estesa giustizia sociale.
In questi giorni più volte mi è venuto da
pensare: vorrei abbracciare Bersani.
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