La dichiarazione di ieri di
Berlusconi è così mostruosa che si potrebbe
lasciarla perdere, anche per non assecondare la sua
ricerca di pubblicità.
Ma
un minimo di riflessione ci vuole, perché la frase
non è sfuggita a caso, ha tutta l’aria di essere
premeditata, cogliendo l’occasione della presenza di
molta stampa nel luogo dove si inaugurava il Museo
della Shoah; ma dietro, c’è comunque un mondo, un
modo di pensare. Si diceva una volta che Omero è
sempre Omero anche quando sonnecchia. Questa frase
si adatta perfettamente al caso di Berlusconi che,
anche quando dormicchia (come ha fatto ieri) durante
la cerimonia, tuttavia è sempre lui, cioè – alla
fine – uno che pensa davvero che Mussolini abbia
“fatto bene” a prescindere dalle leggi raziali. E i
3000 morti prima ancora di prendere il potere? E i
tantissimi anni di carcere irrogati dai Tribunali
speciali agli antifascisti e il confino agli
oppositori? E la guerra disastrosa e perduta?
Chiaramente Berlusconi pensa che tutto questo non
rappresenti nulla. Il guaio è che, in questo campo,
si va molto al di là della boutade, perché c’è chi
ascolta con piacere e si sente appoggiato. Sarà
stato un bel giorno, ieri, per Casa Pound, per i
fascisti del terzo millennio, per tutti coloro che
sognano impossibili ritorni. Ed è questo il guaio
maggiore: l’incoraggiamento e il sostegno, diretto o
indiretto, che si dà ai neofascisti, ai nostalgici,
ai (quasi) indifferenti.
E questo è grave e pericoloso e
va detto con forza, anche se Berlusconi sarà
contento, comunque, di essere finito – come voleva –
sui giornali".
Roma, 28 gennaio 2013