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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Rita Levi Montalcini e il cervello da
australopiteco dei maschilisti di Maria Mantello
Rita
Levi Montalcini. Una vita di impegno intellettuale, scientifico,
sociale… soprattutto dalla parte delle donne, per la loro
emancipazione e autodeterminazione.
A cominciare dalla propria, quando fin
dalla fanciullezza caparbiamente si oppose alle rigide regole
che l’avrebbero voluta nel ruolo prefissato ( “stia in casa e
piaccia”, come ricorda nel suo Tempi di mutamenti). Senz’olio e controvento
(è il titolo di un altro suo libro) ha dimostrato che è
possibile avventurarsi con le proprie forze sulla strada
libertaria dell’autodeterminazione. Ci ha insegnato con l’esempio della sua
vita che bisogna essere i creatori della nostra vita. Per questo
amava ripetere: «non mi sento una scienziata, ma piuttosto
un’artista della vita». Femminista di fatto aveva dato ascolto
all’illuministica forza della ragione per contrastare la
“naturale” predestinazione a quel ruolo di femmina predicato dal
millenarismo dominante: «un ruolo del tutto secondario… e di
sottomissione al maschio .. Non faceva per me». Ed è stato l’inizio per la sua vita da
donna libera e autonoma, non conforme agli stereotipi
bacati ed ipocriti che ancora oggi allignano nel piccolo
cervello dei reazionari nostalgici del bel tempo andato, in cui
predomina l’area cerebrale pulsionale-gregaria-identitaria
(estesissima nel cervello del nostro antenato australopiteco) e
che ottunde quella analitico-cognitiva che pur caratterizza
l’homo sapiens. Rita Levi Montalcini che di cervello si
intendeva, ha dedicato ampio spazio alla dicotomia
celebrale: australopiteco-homo sapiens. Questa tematica è
centrale in ogni suo scritto (da La galassia
mente fino al recente La clessidra
della vita) e ricorre in ogni suo pubblico intervento. La illustrava sempre col suo dire
pacato e fermo per mettere in guardia dai guasti che l’insidiosa
mente-clan può provocare. «Quello che in molti ignorano -
ripeteva - è che il nostro cervello è fatto di due cervelli. Un
cervello arcaico, limbico, localizzato nell'ippocampo, che non
si è praticamente evoluto da tre milioni di anni fa a oggi. L'
altro cervello è quello cognitivo, molto più giovane. È nato con
il linguaggio e in 150.000 anni ha vissuto uno sviluppo
straordinario, specialmente grazie alla cultura. Si trova nella
neo-corteccia. … Tutte le grandi tragedie - la Shoah, le guerre,
il nazismo, il razzismo.. sono dovute alla prevalenza della
componente emotiva su quella cognitiva» (laRepubblica,
19 febbraio 2009). Allo studio del cervello aveva dedicato
una vita di studio, questa piccola grande semplice donna che
continua a vivere tra noi.... Ne era scientemente consapevole e per
questo a chi le chiedeva se avesse paura della morte rispondeva:
«non mi importa, perché l’eternità è nel messaggio che
lasciamo». Ha coniugato ricerca scientifica e
impegno civile. Si pensi al suo apporto nelle battaglie per il
divorzio, l’aborto, gli anticoncezionali… e ancora per
contrastare leggi confessionali come la 40. Agli aiuti alle donne di tutto il
mondo! La scienza è cieca senza umanità. La
vita è inutile se non si nutre del riconoscimento del diritto
per ciascuno alla propria dignità. Non è solo amore dell’altro,
sottolineava, ma molto, molto di più… È un dovere esistenziale
per ciascuno! Esempio grandioso essa stessa di come
il cervello non invecchi (per la scoperta della proteina che
stimola la crescita delle fibre nervose aveva ricevuto il Nobel
nel 1986) se lo si impegna nello sviluppo della cognitività,
negli ultimi anni si era divisa tra il suo infaticabile lavoro
di ricercatrice e quello di aiuto in particolare alle donne
africane. Ancora l’emancipazione delle donne …
per la dignità delle donne! Cosa del tutto incomprensibile agli
australopitechi maschilisti che non sanno uscire dalla
tautologia del non senso “sono superiore perché sono maschio”. Incapaci di conquistare al cervello
analitico-critico sempre maggiori spazi di cognitività, non
comprendono che Lucy ne ha fatto di cammino... Allora aprano la botola del loro
recinto mentale … e camminino…
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