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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Anno 2013, l´educazione del
maschio
di Natalia Aspesi *
Deve essersi preso molti pii spaventi don Piero Corsi, parroco di San Terenzo, vedendo sul bel lungomare spezzino, si immagina d´estate, donne, come dicono i preti, “in abiti succinti”. E forse per questo, immedesimandosi nel furore di altri uomini non necessariamente concupiti e concupiscenti, abbia scritto il demente volantino, che per sua fortuna è rimasto poco nella bacheca della chiesa. Era un ardito e santo anatema contro le femmine, ree di farsi ammazzare, e quindi colpevoli di trasformare una brava persona in quanto maschio, in un assassino. Nell´anno che finisce sono state ben 122 le donne funeste (salvo che non ce ne siano altre prima di Capodanno) che hanno trascinato nel peccato (“non ammazzare”) altrettanti uomini, e tra loro ben 73 erano o erano stati partner dell´assassinata. Non risulta che nel momento in cui venivano sparate, sgozzate, impiccate, soffocate, tirate sotto la macchina, fatte fuori a pugni a calci, a martellate o con la zappa, queste istigatrici, anche ultrasessantenni, fossero particolarmente provocanti, abbigliate in modo sconveniente. Ma il corpo della donna, il mistero del corpo della donna, il corpo anche immaginario della donna, può, come nel caso di questo sacerdote belloccio e virtuoso all´eccesso, provocare allucinazioni, suscitare odio, bisogno di distruggerlo, anche solo virtualmente e mediante parole di disprezzo e colpevolizzazione: vade retro Satana donna. Però il prete apocalittico non se la prende solo con l´abbigliamento femminile «che provoca gli istinti peggiori», per cui le signore dovrebbero fare «un sano esame di coscienza» e chiedersi pur già cadaveri, «forse questo ce lo siamo cercato anche noi?». Infatti: «Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più cadono nell´arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni». Arroganti, cioè non sottomesse, autosufficienti cioè in grado di non dipendere da nessuno. E poi, sempre secondo il buon don Piero, si può capire perché tanti mariti si arrabbiano un po´ e bruciano nella caldaia il corpo della moglie tagliato a pezzi: «Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi o da fast food, vestiti sudici!». Pare di vedere le incisioni di Gustave Doré sulla malvagia miseria della Londra vittoriana. «La famiglia va a ramengo» per colpa di quella scriteriata donna, e non sarà ammazzargli la mamma a rendere più felice la vita dei disgraziati piccini. Ma caro don Piero, ammesso che la mamma fosse così diabolica e meritevole di morte anche perché lavorava tutto il giorno, non poteva il babbo, prima di buttarla dal quinto piano, stare lui con i suoi piccini, far loro un buon risotto, mettere in lavatrice le mutande di tutti? Si resta stupefatti che ancora oggi ci siano persone, buoni cristiani sempre a messa, devoti pensatori, parroci di buon cuore (non tanto don Piero, che tempo fa ha preso a candelabrate un barbone che aveva osato entrare in chiesa), reputino la donna in quanto tale, un pericolo, un´aliena, una fonte di peccato, un´eterna fornicatrice, una schiava, un fastidio da cui difendersi: a meno che sia la Madonna, o anche Madre Teresa di Calcutta, oppure quella Santa vergine Potamiena d´Alessandria, che minacciata di essere immersa nuda nella pece bollente, ottenne di essere calata lentamente, prolungando la sua agonia, pur di poter conservare la sua veste. Per il 2013, l´agenda Monti auspica che sempre più le donne lavorino e contino di più nella società, nell´economia, in politica. Lo speriamo certo, ma ci auguriamo soprattutto che ne vengano ammazzate molte meno, se non addirittura, miracolo, nessuna. Che chi dice di amarle non le sopprima per troppo amore, non le picchi per sentirsi uomo, non senta la sua virilità ferita se lei non lo vuole più. Che qualche scienziato da Nobel, come fino ad ora non è riuscito nessuno, scopra come placare la paura e la violenza del maschio verso le donne, come educarlo sin dalla nascita al rispetto e a resistere alle tentazioni: ammesso che le donne siano colpevoli di tentare, caro don Piero, perché gli uomini, e lei è un uomo, non sanno resistere alla tentazione più satanica, come Sant´Antonio del porcello, vedi il celebre e bel dipinto di Paolo Emilio Michetti? *da la Repubblica, 27 dicembre 2012
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