Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

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Se i cattolicisti confondono mito e realtà
di Giacomo Grippa         
     
Si è tenuta, ier l'altro, nell'Aula Magna dell'Ateneo barese la presentazione del libro, La Chiesa fra le tempeste, promossa dal Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia e dall'Associazione del Verde e dei Giardini Storici di Bari.
 


L'autore, docente di Storia del Cristianesimo in una Università privata, curatore di una rubrica settimanale a Radio Maria, doveva relazionare sul tema: " L'alleanza tra uomo e ambiente quale riflesso dell'amore creatore di Dio. Dimore terrestri e dimore celesti". Dov'è il paradiso?".  
Che la congruenza fra il contenuto del libro, la prolusione di de Mattei, i temi propri della prima associazione e quelli della seconda fosse forzata è risuonata subito dalle prime battute introduttive.   
E' stato inevitabile intendere il trucco e la finalità propagandistico-confessionale, resa degna dalla strappata fruizione della massima aula dell'Università. 
Si è passati dalla salvaguardia dei giardini attigui all'Ateneo, ai pregi di alcune chiese  pugliesi, presentati dalla docente della Storia dell'Arte Moderna, Mimma Pasculli; e subito dopo al  valore, per l'uomo, della legge che, senza il rapporto con Dio, da sola può rappresentare un minimo etico, ribadito dal direttore amministrativo del Ministero di Grazia e Giustizia, Francesca Cotugno e cofondatrice dell' associazione proverde e giardini del capoluogo. 
 
Facile il passaggio ed il prosieguo, ad opera di de Mattei, con la descrizione della eterna felicità assicurata nel giardino ideale dell'Eden, infranta dal peccato originale da cui derivano tutti i mali terreni. 
Ma con Cristo, il verbo incarnato e la Chiesa si potrà arrivare al "Giudizio Universale" con la possibilità per i popoli che conservano il ricordo di un tempo primordiale, di aspirare ad una parziale, quasi in acconto, felicità. 
 
E qui l'illuminato relatore, ancorché plumbeo, ha lanciato l'allarme contro i falsi o imperfetti  "paradisi", naturalmente non quelli fiscali, offerti prima da religioni secolarizzate, come il comunismo, dall'Illuminismo che si presenta come verbo e promette illusori progressi, al relativismo che non costruisce ma demolisce (!), al modernismo che si sarebbe addirittura infiltrato nello stesso corpo della Chiesa, colpevole di parlare poco e male del Cielo e del Paradiso che è un vero "luogo". 
 
Quando poi, disponendo inconfutabilmente di una conoscenza verificata di quel "luogo" e dovendo smarcarsi dalla vulgata concorrente del paradiso islamico, il prof. de Mattei, ha cercato di avvolgere lo sparuto uditorio con la visione di come vi si arriverà e vi si vivrà dopo il Giudizio Universale. 
Quasi insulsa la nuova, seconda vita, ipotizzata dagli islamici; de Mattei, l'ha liquidata sia perchè solo ipotizzata e non ispirata, sia perchè la felicità raggiungibile è data da gioie materiali e con l'uso reale dei cinque sensi e forse anche dell'accoppiamento delle settanta vergini. 
 
Altra beatitudine, alta ed eterna, attende chi popolerà il Paradiso cristiano: ci si arriverà, una volta restaurato il corpo e riavuta l'anima, con le precise fattanze o sembianze possedute: capelli, occhi, unghie, organi intestinali e genitali funzionanti, ma senza che debbano funzionare, per non compromettere 'armonia demografica, anche lassù.    
 
Tutti resteranno permanentemente felici,  i beati conserveranno il loro nome con recapito congiunto, si godrà della frequentazione con Dio, si rivedranno antenati, familiari, vicini di casa, compagni di scuola e di lavoro. 
   
Aperto  il dibattito sono intervenuti  due docenti che hanno espresso vivo disappunto sia  per un uso dell'Aula Magna immeritato dato il livello confessionale-catechistico del tema proposto e svolto, sia per la perdurante presunzione e/o deformazione nell' attribuirsi il compito di squalificare i non credenti come proclivi al male o alla perdizione.   
   
Da parte mia avevo in precedenza obiettato sia sul valore autonomo delle leggi di uno Stato, ispirate da una propria morale, sia sull' assurda, quanto terribile esaltazione di un disegno divino che ha bisogno di sacrificare un figlio innocente per la cancellazione di un  sessuofobico peccato originale, la dannazione eterna dell'umanità, di tanto in tanto meritevole di stragi e disastri di ogni genere, secondo la giusta punizione di un Supremo, come de Mattei ci ricorda da Radio Maria.  
   
Finito l'incontro, scemato l'incubo ho guadagnato l'uscita a riveder il "ciel ".
 
Nella lista delle previsioni non saprei in  quale posizione collocare quella Maya e quella de Mattei.  
 
Lecce, 21 dicembre 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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