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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Spazio pubblico e presepi
di Giacomo Grippa
La ricorrenza delle festività natalizie conosce quest'anno
una versione insolita, nel senso di iniziative con
finalità non religiose ed anche di dissenso non più fra
credenti e laici.
A
Maglie, per esempio, il consigliere- UDC, Mario
ChIrilli, ha denunciato Sindaco ed Assessori per
aver distratto operai dai lavori comunali alla
costruzione di un presepe nel Convento delle suore
Vincenziane, con un minacciato esposto alla Corte
dei Conti.
In una scuola di Cattolica (!) è stato
espresso disappunto verso la docente di Italiano
che, sacrificando le lezioni, ha impegnato la
scolaresca nella preparazione di un presepe,
finalizzata alla educazione per una "paesaggio
artistico".
A Lecce nel 2008 fu
contestata da genitori e politici la nuova dirigente
dell Elementare Diaz per aver disposto la
realizzazione di un solo presepe centrale per la
scuola, al posto di altri in ogni singola classe
A Copertino da oggi si
svolgeranno diverse iniziative: per un "Presepe
Biblico", promosso dall' "Ass.ne Amici della
Grottella"; per un "Concorso Presepe in famiglia",
bandito da Comune, Pro Loco, Provincia e Regione;
per un "Presepe Itinerante", preparato
dall'Istituto Comprensivo "Gianserio Strafella",
che sfilerà per le vie cittadine con l'esibizione
anche di bambini di pochi anni.
Il dirigente scolastico
con lussuose locandine in quadricomia - lette di
persona - ha invitato la cittadinanza alla visione
di un cortometraggio "Accadde una notte" e anche gli
scolari ad "...esultare con noi per la nascita di
Gesù Bambino...".
Ho consultato la
segreteria per sapere della presenza quasi unica di
bambini di genitori mussulmani e per sapere del
numero di alunni, non avvalentesi dell'ora di
religione che si troveranno, non so come, ugualmente
coinvolti .
Sta di fatto che, modificato dal Governo Craxi
nel 1984 il Concordato, non abbiamo più una
religione di Stato obbligatoria, e quindi neanche un
presepe obbligatorio. Oggi lo ci si giustifica per
il rilievo da conferire alla tradizione -per la
verità una sola- tralasciando tutte le altre e
realizzando iniziative apparentemente non
confessionali, non previste neanche nell'ora di
religione, destinata alla informazione dei fatti
religiosi e non a pratiche catechistiche.
Sarebbe pacifico veder celebrato, bene e
meglio, l'evento "natività" in Chiesa, in in
famiglia, ma nella sfera pubblica, per rispetto ai
principi di laicità e pluralismo, dovrebbe
diventare utile e normale astenersi, evitando il
timore o il dubbio di adesione conformistica o di
malintesa sintonia con il potere ecclesiastico.
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