Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

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URGE UN ATTEGGIAMENTO DI VITA EROICO

di Carlo Anibaldi

 

Qua si parla dell'urgenza di adottare uno stile di vita "eroico" come sola maniera per uscire dalla crisi. Non mi riferisco alla crisi economica, che è solo una delle conseguenze, ma alla crisi di riferimenti, valori, senso, che insieme caratterizzano questo inizio del terzo millennio.

Le cronache di questi ultimi giorni del 2012 sono un tale concentrato infernale di disvalori che, tutti insieme, vanno quasi a costituire un "vaccino" che tenderà ad immunizzarci per le nefandezze future, finiremo per non accorgerci nemmeno di quanto e in che direzione il mondo sta cambiando. L'inizio del secolo scorso ha visto polverizzarsi il "piccolo mondo antico" e nel primo decennio di questo secolo stiamo assistendo alla distruzione di quel che di buono era risorto dalle ceneri di un mondo sconvolto: la dignità del lavoro, l'antifascismo, la democrazia, la libertà.

I furbi di tutto il mondo si sono come uniti contro l'intelligenza ed hanno intravisto la vittoria su valori ai loro occhi meno "remunerativi", hanno fatto quadrato e fatto scempio di principi che sembravano acquisiti: la solidarietà, una vita degna come frutto del lavoro, il progresso generazionale, la libertà, il merito, la giustizia, la cultura, l'onestà.

Il Presidente della Nazione più influente del mondo venne preso a scarpate alla fine di otto anni di mandato; un miliardario con al polso orologi che valgono appartamenti venne acclamato, nel bel mezzo della vecchia Europa, come Salvatore della Patria, dalle tasse e dai "comunisti"; neofascisti ed ex fascisti disquisiscono in TV circa le Leggi Razziali del '38; milioni di persone costrette a lavorare per stipendi che non consentono la sopravvivenza economica; chi non gestisce il suo mestiere per arricchire, ma per condurre una vita onesta, degna e coerente viene deriso, tiranneggiato, emarginato, punito, sia esso magistrato, medico, operaio, artigiano, giornalista o ricercatore; Santa Romana Chiesa non ha ancora fatto pace col suo passato e anzi continua a discriminare, condannare, scomunicare, senza aver mai messo fuori dai loro portoni un fascista, un tangentista, un mafioso, un faccendiere, e nemmeno un dittatore sanguinario; la percentuale di inquisiti e condannati è maggiore nel Parlamento che in qualsiasi condominio d'Italia; salvo eccezioni, non ancora verificate, ma il tempo è galantuomo, gli amministratori locali amministrano la cosa pubblica a vantaggio, in primis, proprio e di parenti e amici. Il nostro debito pubblico più grande del mondo è in gran parte dovuto alle ruberie delle numerose mafie di vario livello e alla corruzione, ciò nonostante nessun governante ha chiesto i voti per far piazza pulita di tutto questo, dimenticando che ci sono tanti mestieri più facili, cui nessuno chiede di contrastare i mafiosi. Questo è il quadro della situazione nella nostra bella Italia, ma il resto del mondo, stiamo vedendo in questi ultimi mesi, non ha molto da insegnarci, salvo forse che una giustizia contrastata da altre istituzioni dello Stato è roba da Repubblica delle Banane. La caduta di valori è universale ed è bene chiarire subito ai politici che ogni sera vanno in TV a "buttarla in caciara", che non c'è libertà senza libertà dal bisogno, non c'è democrazia senza informazione plurale, non c'è giustizia senza certezza della pena uguale per tutti.

Dopo questo che abbiamo sotto gli occhi, qualunque persona di media intelligenza, medio senso etico, media onestà, comincia a chiedersi: come posso far sopravvivere la mia anima? Come posso fare qualcosa di buono per me, per gli altri, per la mia famiglia, in un mondo consegnato ai furbi e ai disonesti anche intellettuali? A mio parere, ma so di essere in buona compagnia, la sola salvezza ci proviene dall'assumere quell'atteggiamento, quello stile di vita eroico che dicevo all'inizio di questa chiacchierata. Ci sono lavori da apprendista e lavori da Maestro, ebbene in questi tempi di mare grosso gli uomini semplici, di buona volontà, il popolo sano, è obbligato a diventare Maestro ed assumere atteggiamenti eroici. L'Eroe, per definizione, è un uomo senza guida e senza altro riferimento che non sia se stesso, con quello che ha dentro, con quello che ha imparato, solo col suo bagaglio nell'affrontare compiti che sono diventati improvvisamente grandi e talvolta epici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


[Carlo Anibaldi]

 

 

 

 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello
Webmaster: Carlo Anibaldi 

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