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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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223 milioni alle scuole
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La notte porta milioni alle scuole private: 223 per la precisione, grazie a un emendamento alla legge di stabilità. Così mentre gli studenti protestano in piazza e i poliziotti tirano lacrimogeni (ma con traiettoria parabolica, come hanno puntigliosamente precisato) dal ministero di disgrazia e ingiustizia, il Parlamento invece di aumentare le risorse per la scuola pubblica si dedica alle elargizioni per quella cattolica che già si fa pagare sontuose rette . Un agguato dell’Udc o dei berluscones? Niente affatto: una gloriosa azione di commando del Pd che si è fatto complice di questo ennesimo svuotamento dell’istruzione pubblica. L’emendamento è stato infatti presentato da Simonetta Rubinato, deputata veneta e sindaco di Roncade che ha preceduto di qualche anno la Puppato nella scalata al parlamento nazionale, ma sempre dentro un ambiguo groviglio catto-centrista. Ed eccola esultare: ”I relatori hanno accolto il mio suggerimento di far escludere questa somma dal patto di stabilità, trovando copertura nel fondo per la compensazione degli effetti finanziari, rendendola così effettivamente erogabile. E il governo è stato battuto. Una battaglia vinta a favore delle famiglie e in particolare della rete delle scuole paritarie che fa risparmiare allo Stato ogni anno, solo in Veneto, 500 milioni di euro”. E’ un intrico di bugie perché gli enti pubblici veneti sono generossissimi in proprio con le scuole private: comuni che singolarmente spendono centinaia di migliaia di euro, Regione che scuce 14, 5 milioni di euro (2011) , mentre l’unica cosa che fa per la scuola pubblica è di regalare la bibbia agli scolari, tutta serie di scatole cinesi di contributi alle “paritarie” che alla fine raggiungono cifre astronomiche. Ma non è tanto il conto della spesa che la Rubinato nemmeno sa fare ciò che conta, è la logica classista e demenziale che viene nascosta sotto il capitolo del risparmio. A seguirla la Rubinato si sarà compiaciuta del fatto che la Regione Veneto – per risparmiare – abbia negato alle donne di oltre 65 anni i farmaci anticancro. E anzi sarà piuttosto contrariata perché Zaia piuttosto che fare la figura del becchino si è rimangiato la decisione non appena essa è stata resa nota. Seguire questa logica significa distruggere qual po’ di welfare che è rimasto come in effetti sta avvenendo. Ma questa becchina della scuola pubblica dovrebbe solo vergognarsi assieme a tutto un sistema politico che foraggia con 223 milioni chi può permettersi di mandare i figli alle scuole private e riesce a trovare solo 200 milioni per l’assistenza ai disabili gravi. E credo che dovrebbe vergognarsi l’intero Pd che tace e fa il mendace. Del resto a Bologna si è alleato al Pdl e alla Curia nel tentativo di impedire il referendum proprio sui fondi alle private. Tutto ciò che si può dire e auspicare è che arrivi un Amen. Il semplicissimus,17 novembre 2012
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