ALL'EUROPA PREMIO NOBEL PER LA PACE, MA…

 

 

 

Potremmo essere soddisfatti del premio Nobel per la pace all'Europa se l'Europa fosse quella preconizzata o sognata da Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni con il Manifesto di Ventotene, o da Jean Monnet.

Quali diritti umani? Quelli garantiti alla tanta povera gente che vaga  smarrita, umiliata e indifesa per le strade di Atene, Madrid, Roma e la banlieu di Parigi?

E da chi? Dalla Commissione europea che si occupa di chi? Dalla BCE che si occupa di spread e fiscal compact?

Dal Parlamento europeo che non potendo legiferare chi rappresenta e che?
È  una grande ipocrisia nel vuoto della coscienza dei cittadini più indifesi,  Il 99 per cento che  resta escluso.

È  questa la questione "umana" da affrontare!

Per cercare di dare un senso alle "carte" di principi declamati e inattuati, restituendo dignita' alle persone e umanita' al diritto, meglio alla Legge di una Città che sogniamo, con i sognatori di Ventotene, universale: Unire l'Europa per unire il mondo!

Mentre i norvegesi, che si guardano bene dall'aderire all'Unione Europea, la insigniscono di un prestigioso premio che comunque e' una sfida. Sapranno i popoli europei coglierela?

Perchè accada il miracolo non basta un fallace premio Nobel.

Che ha il senso amaro di un'occasione perduta.

 

Antonio Caputo (Presidente del Movimento d'Azione Giustizia e Libertà)