Calabria
- Occorre una grande trasformazione
etico-politica
di Sergio Scarpino
Settembre, apertura della stagione
politica, ci consegna una Calabria
nella quale gli interessi
corporativi sembrano aver ormai
trovato il terreno più adatto per
proliferare. In questo clima gli
interessi della politica hanno preso
il sopravvento su quelli generali
che, invece,sono posti in “ombra”
come espressione e come contenuto.
I meccanismi attraverso i quali la
politica cerca di acquisire il
consenso, in una regione così
variegata e frammentata, sono
difficilmente componibili con la
necessità di quelle scelte incisive,
rapide ed efficaci che questa Terra
dovrebbe esigere. E’ l’assoluta
mancanza di decisioni rapide e
coerenti che ha accentuato le spinte
corporative che la politica è sempre
più sollecitata ad inseguire. Ogni
scelta si traduce, infatti,
nell’estenuante ricerca dell’accordo
dei “diretti interessati” : i
politici e la “lobby del potere”, ed
è così che il bene di tutti è
dimenticato.
La distanza fra la società e le sue
rappresentanze istituzionali è
fortemente accentuata ; le stesse
norme della convivenza sono in
profonda crisi; nella incoscienza
della peggiore “partitocrazia
calabrese” si spendono le ultime
riserve morali. Perché nasconderlo ?
Non ci sarà mai risposta politica
adeguata ai problemi calabresi senza
un rinnovamento o rivoluzione
democratica che salga dalla base. E’
vano appellarsi alla politica fin
quando i calabresi continueranno a
<voler> essere i <valvassini> di
questo “ potere “
C’è spazio, ancora, per una
rinascita di coscienza e di
solidarietà morale in una società
che volutamente è stata devastata da
ogni sorta di egoismo e di illeciti?
Un ri..lancio della Calabria non
potrà mai avvenire senza un grande
processo di trasformazione
etico-politico che sia voluto e
determinato dai calabresi che
desiderano battersi affinché la
sicurezza e la legalità diventino
condizioni essenziali per poter
assicurare crescita civile e
sviluppo. In questo senso in ogni
area urbana dove criminalità e
microcriminalità – di ogni tipo e
forma - frenano il lavoro autonomo e
l’impegno sociale si determinino
interventi mirati a garantire
sicurezza e libero svolgimento delle
attività economiche chiedendo al
Governo che i tribunali civili ed
amministrativi della Regione siano
dotati di professionisti e persone
di livello affinché i tempi del loro
giudicare siano dimezzati.
Una siffatta esigenza, che affonda
le sue radici in una comunanza di
storia e di cultura e nella
necessità di una giusta collocazione
di questa Terra nel contesto
nazionale non potrà mai essere
rappresentata e gestita da una
politica che, nei tempi, ha voluto
emarginare questa nostra regione dal
resto del Paese facendola diventare
piegata agli interessi della
politica padronale.