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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Berlusconi senza rentrée di Maria Mantello
Vuole tornare Berlusconi. Ma sembra esaurito lo sbrilluccichio della sua piazza mediatica. Il sondaggio langue, e lo risucchia nel cono d’ombra del fuori scena, da dove fa prove di rentrée. Eccolo allora proporsi a presidente della Repubblica, poi a ministro dell’economia. O tentare l’acclamazione popolare titillando la corda per impiccare l’euro o la tassa dell’Ici-Imu. Ma niente da fare. Il sondaggio, da lui deificato, lo inchioda sempre ogni volta al ribasso. Il maestro di trasformismo nell’identico sembra aver perso la valigetta del prestigiatore. Al mercato di scambio si sono spente le luci e ammutolite le voci… sulle perse note dei “meno-male-che silvio-c’è”. Ma lui non desiste. Ci riprova e adesso vorrebbe addirittura giocare la carta del recupero dell’elettorato femminile che lo ha abbandonato dopo gli scandali del bunga-bunga. Così ha cominciato a far circolare la voce (tanto per sondare il sondaggio) di voler essere affiancato nella ridiscesa in campo da una donna. Accantonato il modulo corpo da materasso e suggerito alla Minetti di dimettersi (se ne è ben guardata), adesso il carta-modello è quello della mamma con una spruzzatina di lavoro fuori casa che nella politica fa macchia. Ma neppure questa trovata attacca, sebbene una siffatta “donna ticket” sia benedetta da una che la santità l’ha già tutta nel cognome: Santachè. Un flop, anche stavolta. Il sondaggio langue sempre. Niente lo smuove, neppure le forzature degli autoreferenziali burl(uscon)esque: « ridiscendo in campo è la gente che me lo chiede». «Eh, la gente, la gente ...», ripeteva Tina Pica a De Sica nella famosa scena di "Pane, amore e fantasia". Ma la gente tutto pensa meno che al ritorno di Berlusconi, occupata com’è a pagarne i cocci di un ventennio di governo.
Qualche giorno fa un’agenzia di stampa, prontamente ripresa dal fedele Libero (ironia del nome) dava Berlusconi a fare jogging nel piccolo parco pubblico di Villa Celimontana. Un evento non certo casuale, visti i grandi parchi delle ville private di cui il cavaliere dispone. Forse si aspettava in quell’uscita di essere acclamato dalla gente, ma a guardarlo sono state solo le sue guardie del corpo. E dire che in concomitanza aveva lanciato anche un nuovo simbolo per il partito della sua ridiscesa in campo. Un aquilone. Ma non è decollato. Quell’aquilone, morto prima ancora di spiccare il volo, resta spiaccicato sul fondale blu del manifesto. Più simile nella sua forma romboidale ad un pesce razza. Un pesce di fondale, che sulla coda porta spesso un velenoso aculeo.
MicroMega.net : articolo
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