Famiglia o famiglie?
di Gaspare Serra
Sono in aumento le convivenze “more uxorio”, “famiglie di fatto” a
tutti gli effetti ma che, per lo Stato italiano, semplicemente “non
esistono”, sono “invisibili”.
“881mila” le coppie di fatto in Italia (di cui oltre “100 mila”
unioni gay); “100 mila” i figli che ogni anno nascono al di fuori
del matrimonio (e “100 mila” i bambini già cresciuti da coppie
omosessuali); “2,5 milioni”, nel complesso, i componenti delle nuove
famiglia “non convenzionali” (dati Censis).
Numeri che fanno impressione e che ci impongono molti interrogativi:
Che cos’è la “famiglia” oggi?
Ha senso continuare a parlare di “famiglia” nel senso tradizionale
del termine o, piuttosto, bisognerebbe parlare di “famiglie”?
Ha senso far discendere dal solo vincolo matrimoniale una serie di
diritti, benefici, tutele, “privilegi” preclusi ad ogni altra forma
di stabile convivenza?
Perché non offrire l’opportunità a quelle coppie di fatto che
rifiutano il matrimonio di esser in qualche forma riconosciute
(senza per questo rivendicare gli stessi diritti delle coppie
sposate)?
Se è nel pieno diritto di ogni coppia eterosessuale accedere al
matrimonio, perché condannare ogni coppia omosessuale
all’“inesistenza giuridica” solo in ragione del proprio diverso
orientamento sessuale?
Cosa giustifica il fatto che, per una coppia di giovani che decida
di costituire una famiglia “al di fuori del matrimonio”, vivere in
Italia piuttosto che in Francia, Svizzera, Germania o Spagna ancor
oggi faccia una grossa differenza?
E fino a quando l’Italia rimarrà “fanalino di coda” in occidente in
materia di diritti civili?
Gaspare Serra (fonte
gaspareserra.blogspot.it)