Talvolta
l'interpretazione dell'attualità necessita di uno sguardo
all'indietro. Ci accade in questi tempi ricchi di
avvenimenti, a tutta prima incomprensibili ad una mente
liberale, Mi riferisco all'irrigidimento della Chiesa, per
la parola di Papa Ratzinger, su temi di notevole impatto
sociale quali il testamento biologico e la depenalizzazione
della condizione omosessuale che la Francia ha chiesto
all'ONU di ratificare, solo per citare gli ultimi moniti,
naturalmente 'contro'. Facciamo ora un passo indietro per
cercare di capire di dove viene la 'saggezza' di
un'istituzione che sembra sorda all'evoluzione della
mentalità almeno quanto alle cannonate che aprono le brecce
nelle loro alte muraglie.
Duecento anni fa Napoleone poté liberarsi di una sua
ossessione: rendere pubblici gli archivi dell'Inquisizione.
Nel 1808 ci riuscì nella Spagna appena occupata e ciò che fu
reso di pubblico dominio fu di tale impatto che l'effetto
sulla Chiesa fu devastante. Padre Lorente fu insignito da
Napoleone di un'alta onorificenza per aver reso praticamente
possibile questo atto. Goya iniziò a rappresentare gli
orrori dell'Inquisizione nei suoi dipinti in quel periodo.
Ma non fu per il Papa di Roma l'ultimo atto
dell'Inquisizione, che infatti ebbe inizio solo 50 anni
dopo, durante il pontificato di Pio IX. Nel 1858 un bambino
ebreo di Bologna, tale Edgardo Mortara, fu sottratto ai
genitori dai gendarmi del Santo Ufficio delle Inquisizioni
per ingiunzione papale. L'accusa che rendeva indegni i
genitori di allevare il figlio si basava sul fatto che una
domestica cattolica e analfabeta aveva di nascosto
battezzato, sette anni prima, il bambino creduto in fin di
vita. lo fece con un bicchiere d'acqua e la formula che
aveva sentito pronunciare ai preti: ego te battizzo, in
nomine patri, ecc... Di qui inizia l'inutile odissea del
padre del ragazzo, che poté riabbracciarlo solo dopo la
presa di Porta Pia, nel 1870. Pio IX subì senza batter
ciglio le pressioni, anche di alto rango come quella del
(suo) banchiere Rothschild, ma solo le cannonate sui
bastioni ebbero ragione su quel rapimento che sino alla fine
dei suoi giorni il Papa ritenne la giusta azione di un padre
e pastore che mette in salvo il figlio-pecorella. Giova
ricordare che durante la Campagna d'Italia di Napoleone,
paese dopo paese, città dopo città, gli ebrei furoni
restituiti alla dignità di Cittadini, uscirono finalmente
dai ghetti e poterono togliersi quel ridicolo copricapo
giallo che le guardie papaline li obbligavano ad indossare.
Ricordiamo anche che fu Pio IX che pensionò il boia Mastro
Titta per anzianità di onorato servizio. Tutto questo
accadeva in piena Rivoluzione Industriale in Europa e
intanto che la Francia si avviava verso quella Belle Epoque
che segnò l'apice del progresso materiale e delle idee in
quel tempo che solo a Roma era fermo al medio Evo. I
piemontesi nel 1870 trovarono nel Lazio tanti analfabeti
totali quanti non ce n'erano in tutto il resto del nuovo
Regno d'Italia. Dovettero inventare la figura del "Maestro
itinerante", una specie di Non è mai troppo tardi ante
litteram.
Queste sintetiche parole per fare il punto e per dare a
Cesare quel che è di Cesare. A molti di noi risulta infatti
ostico comprendere le parole di Ratzinger, se non alla luce
di un tempo che si è fermato all'Uomo senza dignità, senza
discriminazione, senza arbitrio, alle 'pecorelle' del suo
gregge insomma.
(Carlo Anibaldi)