Spese militari un pozzo senza
fondo
di Flavio Lotti
Il Ministro della Difesa, Ammiraglio Giampaolo Di Paola,
ospite del programma di Lucia Annunziata "in 1/2 h" ha detto
che non dobbiamo occuparci solo dei cacciabombardieri F-35
ma che ci deve essere una revisione di tutti i programmi e
dell'intero apparato militare. Questa è la risposta di
Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della
pace.
"Ha ragione il ministro: il problema è molto più serio e più
vasto di quello che appare. Non ci sono solo gli F-35 da
rivedere, ci sono anche tanti altri aerei, le portaerei, i
carri armati e tanti, tanti sprechi. La macchina militare
italiana è una vera e propria macchina mangiasoldi che costa
molto e serve a poco. Bisognava intervenire da tempo perché
in quel pozzo senza fondo sono finiti inutilmente tantissimi
soldi pubblici, ma quello che non si è voluto fare ieri
bisogna farelo oggi.
"Facciamo un ragionamento tranquillo e serio" ha più volte
auspicato il ministro-militare nel corso della trasmissione.
Facciamolo questo ragionamento, ma facciamolo subito perché
i soldi che stiamo sprecando all'ombra della cosiddetta
"Difesa" servono qui e ora per salvare molte vite umane
strapazzate dalla crisi e dalle ingiustizie.
Facciamolo senza fare scempio della verità, dell'onestà e
della democrazia. Le spese militari devono essere messe
finalmente in discussione alla pari di tutte le altre spese
dello stato. Ci deve essere una discussione aperta e
trasparente. Non è tollerabile che qualcuno pretenda di
continuare a decidere tra i soliti, pochi, addetti ai lavori
per poi presentarsi al Parlamento e agli italiani con un
pacchetto chiuso da prendere o lasciare. Si dica con
chiarezza quanti soldi spendiamo, come e dove li spendiamo.
Quanti ne spendiamo oggi e quanti prevediamo di spendere in
futuro. Perché li dobbiamo spendere, con quali obiettivi e
quali risultati. Basta con i giochetti delle cifre e delle
verità nascoste. Il Parlamento deve esigere trasparenza, la
deve ottenere e la deve restituire agli italiani in modo che
essi per primi possano scegliere responsabilmente. Anche il
mondo dell'informazione, e in particolare la Rai, il nostro
servizio pubblico, devono fare sino in fondo la propria
parte. Un paese moderno e responsabile sa che la sicurezza è
un bene pubblico che deve essere garantito dalle risorse del
bilancio dello stato alla pari della salute,
dell'istruzione, della giustizia, ecc. Ma così come non c'è
un solo modo di garantire la salute, l'istruzione e la
giustizia, così non c'è un solo modo di garantire la
sicurezza dell'Italia e degli italiani. Noi, per esempio,
siamo convinti che è possibile tagliare le spese militari e
aumentare la sicurezza degli italiani, dell'Europa e del
resto del mondo. Vogliamo discuterne, caro ministro? Oppure
preferisce continuare a dipingerci tutti come degli
imbecilli, incompetenti e irresponsabili?"
16 gennaio 2012