Da Cosentino al Porcellum...

di Sergio Scarpino

 

Il caso “ Cosentino “ alla Camera , le determinazioni della “Suprema Corte” che ha bocciato i quesiti referendari, le annunciate nuove riforme del Governo Monti portano a delle riflessioni :

-          il Parlamento Italiano si è sostituito alla Magistratura ?

-          si è ricompattata – se mai si fosse  “disincoppattata”- la simpatia politica tra  Berlusconi e Bossi che ha fatto apparire quest’ultimo un “ colono politico” del suo principale politico?

-          Il Governo Monti con le sue ultime “riforme “  - se riuscirà a portarle a termine- rappresenterà  il  “ salva Italia “ ?

 

Le prime riflessioni che le opposizioni al vecchio Governo Berlusconi dovrebbero porsi è:

-          se non sia opportuno ridefinire l’intangibilità delle determinazioni della Magistratura

soprattutto per i parlamentari così come per tutti i  “ personaggi pubblici “

-          la necessità di rompere ogni forma di dialogo con il berlusconismo e le sue ” affiliazioni “

-          rivedere la propria posizione di “ sottomissione “ a questo Governo i cui difetti sembrano riproporre un vecchio e pericoloso metodo di gestione della “ cosa pubblica “.

 

Sapranno, quindi, le opposizioni presentare  una immagine capace di ridare “ sviluppo “ alla democrazia ?

 

Il PDI, ancora una volta, è posto di fronte alla capacità di costruire una vera e seria iniziativa politica ed alla capacità di sapersi rinnovare esprimendosi chiaramente per una seria e profonda qualificazione sui tempi della politica economica.

La linea del confronto è ormai aperta !

Sostenere questo Governo e votare le sue riforme si rischia che il miracolo della “risurrezione di Lazzaro “si riproponga come “risurrezione del berlusconismo”! Alla faccia del Paese e del Mezzogiorno.

Per una linea politica credibile occorre un PDI rinnovato ed il rinnovamento deve essere una proposta, richiede comportamenti adeguati, deve essere un insieme di scelte e di proposte, cioè di scelte sulle proposte che questo partito deve saper avanzare.

Oggi in politica deve emergere prepotentemente  il  “nuovo“ in alternativa al “vecchio” cioè  il nuovo che per affermarsi elimini il vecchio, le vecchie politiche, le strutture inadeguate, le politiche corporative e clientelari, le politiche dell’arroganza del potere, le politiche alla giornata non in grado di rispondere alla sfida lanciata dalla società civile. Occorre un partito che sappia rivendicare la cultura laica, la difesa dei  “valori“ della Costituzione, riscoprire  “LA POLITICA”  perché  è nella base una forte stanchezza per le divisioni reali ma sofisticate, per gli intrighi di coloro che hanno il “ sedere di pietra “ che non si muovono mai.  Occorre favorire il “riciclo”  della classe dirigente a tutti i livelli, far venire avanti gente nuova : giovani e donne mettendo fine a certi mandati senza scadenza, o peggio,  ereditari.   Solo se si saprà riscoprire i “ VALORI “ della Libertà, della Laicità dello Stato, dell’attuazione della Costituzione, si può sperare ancora  a tanta strada da poter percorrere.