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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Strage di Oslo e spirito di crociata…. che
Lega! di Maria Mantello
Anders Behring Breivik: un frustrato, un
egocentrico, un pazzo. Questi gli aggettivi usati per metabolizzare
l’angoscia e l’orrore della strage che questo trentaduenne norvegese ha
provocato il pomeriggio di venerdì 22 luglio piazzando un'autobomba nel
centro di Oslo e sparando, qualche ora dopo l’esplosione, su
ragazzi inermi: giovani laburisti in raduno sull'isola di Utoya. Una
furia omicida tanto più odiosa quanto più vile, decisa da tempo e
preparata nei minimi particolari dal “Cavaliere di giustizia”. Così si
definisce infatti Breivik nell’ormai suo noto memoriale (A
European Declaration of Independence – 2083), dove si dichiara
orgogliosamente un puro cristiano, un puro nazionalista, un puro
combattente, … un puro assassino. Un cavaliere impavido che ammira i
Templari e si balocca con l’esoterismo di Croce, Spada, Coppa (santo
Graal). Una triade di sublimazione psichica che sottende archetipi
fallocratici di conquista e possesso. Vizi esoterici non estranei
ai nazisti: gli eroi di Anders Behring Breivik. Che
non a caso vagheggia Reich di ritorno con tanto di campi di
sterminio -questa volta per gli infedeli islamici-. Immagina l’Europa
dell’Ordine, questo puro “cavaliere di giustizia”, che dei Templari
assume la croce e abbraccia il motto: «Non nobis Domini, non nobis,
sed nomini Tuo da gloriam (Non per noi Signore, non per noi, ma per
il Tuo nome dai la gloria). Vuole ripulire l’Europa dalla democrazia, per
farne la coppa di sangue nel sigillo della spada: nella quadruplice
croce di ordine – obbedienza - sottomissione - potere. Chiama le forze
oscure e primordiali del razzismo a raccolta nella neocrociata di
riconquista dell’Europa. Tempio che gli identici includa e i diversi
tagli fuori: i nemici islamici invasori e chi li protegge. A cominciare
dai suoi concittadini norvegesi: “malati” di libertà e giustizia.
Marxisti, che con gli islamici fanno combutta! Non va tanto per il
sottile nelle definizioni, Breivik, che sogna un’Europa medievale,
rinserrata in ordini e ruoli ben stabiliti. Senza progresso, senza
emancipazione, senza modernità, senza storia. Un’Europa dove
pariteticità di libertà e diritti siano dismessi e prevalga la legge del
più forte. Il vero nemico di Anders Behring Breivik si
chiama Democrazia. Per questo colpisce vilmente i propri concittadini,
colpevoli ai suoi occhi di aver fatto della Norvegia un faro di
giustizia e libertà. Vuole fermare il tempo. Anzi, portare indietro il
tempo. Perché il fanatismo totalizzante di cui è preda non fa i conti
con la storia. È fideismo puro, che esclude ogni divenire. Per questo
Anders Behring Breivik si sente il restauratore di un superiore ordine
razzista. Vuole individui a una dimensione, subordinati alla fideistica
omologazione identitaria nel tempio-Europa del credere obbedire
combattere. Già visto! Ma di quel brodo di coltura Anders
Behring Breivik è figlio. Una brodaglia marcia, che croce e fascismo
intreccia nel mixer razzista di fanatismo nazional-imperialista. Una
mistura pericolosa, dalla quale le democrazie non si difendono mai
abbastanza. Forse perché in quel brodo di coltura è più facile pescar
voti e far Lega. Senza pudore né vergogna. A tal punto che capita di dover sentire
l’europarlamentare Borghezio, intervistato alla trasmissione In questo brodo di coltura, che Lega, Breivik
sperava. Per il momento è però assai isolato. Ora che i neofascisti di
Le Pen finanche hanno preso le distanze da lui. E i sodali di Borghezio
pure, suscitando l’ira furiosa del cocciuto “puro” leghista. |
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