Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

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Strage di Oslo e spirito di crociata…. che Lega!

di Maria Mantello

Anders Behring Breivik: un frustrato, un egocentrico, un pazzo. Questi gli aggettivi usati per metabolizzare l’angoscia e l’orrore della strage che questo trentaduenne norvegese ha provocato il pomeriggio di venerdì 22 luglio piazzando un'autobomba nel centro di Oslo e sparando, qualche ora dopo l’esplosione,  su ragazzi inermi: giovani laburisti in raduno sull'isola di Utoya. Una furia omicida tanto più odiosa quanto più vile, decisa da tempo e preparata nei minimi particolari dal “Cavaliere di giustizia”. Così si definisce infatti Breivik nell’ormai suo noto memoriale (A European Declaration of Independence – 2083), dove si dichiara orgogliosamente un puro cristiano, un puro nazionalista, un puro combattente, … un puro assassino. Un cavaliere impavido che ammira i Templari e si balocca con l’esoterismo di Croce, Spada, Coppa (santo Graal). Una triade di sublimazione psichica che sottende archetipi fallocratici di conquista e possesso.  Vizi esoterici non estranei ai nazisti: gli eroi di Anders Behring Breivik. Che non a caso vagheggia Reich di ritorno con tanto di campi di sterminio -questa volta per gli infedeli islamici-. Immagina l’Europa dell’Ordine, questo puro “cavaliere di giustizia”, che dei Templari assume la croce e abbraccia il motto: «Non nobis Domini, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam (Non per noi Signore, non per noi, ma per il Tuo nome dai la gloria).

Vuole ripulire l’Europa dalla democrazia, per farne la coppa di sangue nel sigillo della spada: nella quadruplice croce di ordine – obbedienza - sottomissione - potere. Chiama le forze oscure e primordiali del razzismo a raccolta nella neocrociata di riconquista dell’Europa. Tempio che gli identici includa e i diversi tagli fuori: i nemici islamici invasori e chi li protegge. A cominciare dai suoi concittadini norvegesi: “malati” di libertà e giustizia. Marxisti, che con gli islamici fanno combutta! Non va tanto per il sottile nelle definizioni, Breivik, che sogna un’Europa medievale, rinserrata in ordini e ruoli ben stabiliti. Senza progresso, senza emancipazione, senza modernità, senza storia. Un’Europa dove pariteticità di libertà e diritti siano dismessi e prevalga la legge del più forte.

Il vero nemico di Anders Behring Breivik si chiama Democrazia. Per questo colpisce vilmente i propri concittadini, colpevoli ai suoi occhi di aver fatto della Norvegia un faro di giustizia e libertà. Vuole fermare il tempo. Anzi, portare indietro il tempo. Perché il fanatismo totalizzante di cui è preda non fa i conti con la storia. È fideismo puro, che esclude ogni divenire. Per questo Anders Behring Breivik si sente il restauratore di un superiore ordine razzista. Vuole individui a una dimensione, subordinati alla fideistica omologazione identitaria nel tempio-Europa del credere obbedire combattere.

Già visto! Ma di quel brodo di coltura Anders Behring Breivik è figlio. Una brodaglia marcia, che croce e fascismo intreccia nel mixer razzista di fanatismo nazional-imperialista. Una mistura pericolosa, dalla quale le democrazie non si difendono mai abbastanza. Forse perché in quel brodo di coltura è più facile pescar voti e far Lega. Senza pudore né vergogna.

A tal punto che capita di dover sentire l’europarlamentare Borghezio, intervistato alla trasmissione La Zanzara di Radio 24, affermare serafico: «le posizioni di Anders Behring Breivik contro l’islamizzazione collimano al 100% con le mie». Condanna la violenza di Breivik (ovio), ma di questi esalta i «No alla società multirazziale»; «la critica dura alla viltà di un'Europa che pare rassegnata all'invasione islamica»; «la necessità di una risposta identitaria e cristiana alle ideologie mondialiste».

In questo brodo di coltura, che Lega, Breivik sperava. Per il momento è però assai isolato. Ora che i neofascisti di Le Pen finanche hanno preso le distanze da lui. E i sodali di Borghezio pure, suscitando l’ira furiosa del cocciuto “puro” leghista.



 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

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