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L’ultimo anatema sulla scienza maligna
di Miriam Mafai*
Si chiudano dunque i laboratori. Dietro ogni scienziato chino sulle sue provette è riconoscibile il Maligno. In particolare quando lo scienziato si permetta di indagare su quello che per millenni è stato un mistero imperscrutabile, il mistero della procreazione. Questo era e resta il giudizio della Santa Sede. Questo è il giudizio della Santa Sede anche nel momento in cui a Robert Edwards viene conferito il premio Nobel per la medicina.
Ma, se la Santa Sede protesta, centinaia di migliaia di donne saluteranno con soddisfazione questo riconoscimento al medico che ha regalato loro la gioia della maternità. Robert Edwards è infatti lo scienziato inglese che, nel 1978, dopo un lungo periodo di ricerca e di tentativi, è riuscito, per la prima volta a far incontrare in provetta uno spermatozoo e un ovulo. Da quell’incontro nasceva Louise Brown. Oggi Louise è una giovane donna, sana e felice, che ha dato vita, in modo naturale, ai suoi bambini. E in tutto il mondo, grazie al lavoro di Edwards vivono, sani e felici, centinaia di migliaia di bambini “figli della provetta”.
Dietro Robert Edwards non c’era il demonio, come sembra sospettare la Chiesa. C’era una grande passione per la scienza, e il tentativo di soddisfare il desiderio di maternità di donne che, per vari motivi, non riuscivano a soddisfare in modo naturale questo loro legittimo, spesso disperato desiderio. Da allora ad oggi centinaia di migliaia di donne in tutto il mondo hanno provato la gioia di stringere tra le braccia un neonato, di cullarlo, di allattarlo, di crescerlo. La gioia di essere madri, che per qualche motivo era stato loro negato. Non sempre la natura è benigna. Lo sappiamo. Sia benvenuta dunque la scienza quando ci aiuta a superare un ostacolo naturale, quando ci offre una nuova possibilità. “Fatti non foste a viver come bruti”, ci ricorda il Poeta, “ma per seguir virtute e canoscenza”.
Il premio Nobel a Robert Edwards non certifica solo il valore scientifico della sua opera, che del resto nessuno ha messo in dubbio, ma anche il valore etico di una scoperta: la sua tecnica viene sempre più spesso usata in una società che vede allungare i tempi di vita, slittare il momento dell’autonomia economica, ritardare le scelte di maternità. La scoperta di Edwards e ha lasciato aperta una possibilità , e quindi ha esteso la libertà di scelta delle donne in materia riproduttiva. Ed è proprio questa libertà di scelta, che le donne debbono a Robert Edwards, che indigna monsignor Carrasco, presidente dell’Accademia per la Vita. È questa libertà di scelta lo scandalo vero, la possibilità per le donne di decidere, di andare oltre il limite loro imposto, in molti casi, dalla natura.
Si chiudano dunque i laboratori, dietro ogni scienziato si intravede il Maligno (che del resto ispirò già a suo tempo persino Galileo).
* la Repubblica, 5 ottobre 2010
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