Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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AVANTI CRAXI

Con la sua riabilitazione si vuole garantire l'impunità ai parlamentari e ai governanti corrotti

Stefano Pedica 

 

L'Aula del Senato sarà riempita di parole in onore a Bettino Craxi, ed è annunciata la presenza del Presidente del Consiglio Berlusconi, il quale, se non ha sentito l�obbligo di farsi vedere durante la finanziaria, ha invece pensato bene di comparire proprio in quest'occasione per inaugurare il suo 'anno dell'amore'.
A 10 anni dalla morte di Craxi le iniziative proposte di riabilitazione della sua figura sono tante.
C'è la gita ad Hammamet per assistere alla prima visione del documentario-film su Craxi, 'La mia vita è stata una corsa', sponsorizzata dalla Fondazione Craxi. Quella stessa fondazione che ad agosto il ministro Bondi ha ritenuto più meritevole di ricevere i finanziamenti pubblici rispetto alle fondazioni dedicate a Ninni, Pertini, la Malfa e Di Vittorio. Quella stessa Fondazione che ha, fra i membri del Cda, Riccardo Pugnalin ex assistente del sen. Marcello Dell'Utri.

E poi c'è l�iniziativa del sindaco Moratti di intitolare una via a Milano allo 'statista' socialista.
La proposta della Moratti si inserisce nel più ampio tentativo di riabilitazione condotto da una certa parte della politica che, da tempo ormai, gioca pericolosamente con la memoria collettiva.
Il fine ultimo di questo progetto è quello di assolvere coloro che hanno distrutto l'Italia ieri per far apparire 'meno peggio' quelli che la stanno distruggendo oggi.

Perché se Mangano da mafioso diventa un eroe, allora chi vara provvedimenti a favore della criminalità organizzata, come lo scudo fiscale, non è poi troppo colpevole.
Perché se Craxi, da politico condannato definitivamente per corruzione e per finanziamenti illeciti, diventa un 'innovativo' (Capezzone), un 'patriota' (Boniver), o un esule martire, come si sbracciano a dire molti politici del Pdl, allora anche chi oggi è indagato per corruzione, e siede agli scranni più alti delle nostre istituzioni, appare uno stinco di santo.
I guai giudiziari del Premier, infatti, non vengono cancellati solo a forza di leggi ad personam, ma anche attraverso la promozione di una cultura di depenalizzazione e assoluzione omertosa dei reati presso la pubblica opinione.

Infatti, ragionano i sodali di Berlusconi, se a Craxi, che è stato condannato in via definitiva a 10 anni per corruzione e finanziamento illecito (5 anni e 6 mesi per le tangenti Eni-Sai; 4 anni e 6 mesi per quelle della Metropolitana milanese), senza contare tutti i processi estinti per morte del reo, e a cui sono stati accertati come minimo 150 miliardi di introiti illeciti, si intitola una Via di Milano, centro operativo del giro di finanziamenti illeciti da lui messo in piedi, come volete che appaia, agli occhi dei cittadini italiani, chi è 'soltanto' indagato per corruzione in atti giudiziari all'interno del processo Mills e per una tangente di 'soli' 600mila dollari?
Così si distrugge lo stato di diritto e la legalità: non solo stravolgendo la Costituzione che dovrebbe reggere il futuro dell'Italia, ma anche mortificando e mistificando la memoria del nostro passato.

Mi chiedo che cosa potranno dire coloro che vivono nella via che la Moratti sceglierà per il tributo a Craxi, quando i loro figli chiederanno chi era il signore che da il nome alla loro strada. Forse potranno rispondere semplicemente un 'corruttore', senza riuscire a spiegare perché lo stato abbia deciso di omaggiarlo. Non è solo un fatto toponomastico, ma anche antropologico.



 Sull'argomento vedi anche:

GIORDANO BRUNO, PERCHÉ NOMINARLO INVANO?

             

 


 

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