5 dicembre - La democrazia resiste
Domenico Gallo
(..).Se la Costituzione è la nostra Patria, allora non possiamo non vedere che in questo tempo drammatico la Patria è in pericolo, perché un esercito di occupazione, anzi una compagnia di ventura (composta da un mix di affaristi, approfittatori di regime e nuovi crociati) è penetrata nel territorio delle istituzioni e si sta adoperando per smantellare tutti (proprio tutti) i beni pubblici repubblicani che i Padri costituenti hanno consegnato al popolo italiano.
A cominciare dal bene supremo della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana. Questo bene è stato contestato nel suo fondamento di universalità, escludendo i lavoratori immigrati irregolari (cioè una popolazione di centinaia di migliaia di persone) dal godimento di quei diritti che rientrano nell’ambito inviolabile della dignità di ogni essere umano, come il diritto a contrarre matrimonio con la persona amata o il diritto alla salute, che anche se non viene rinnegato formalmente, ne viene scoraggiata la praticabilità.
Il bene supremo dell’eguaglianza viene calpestato e contestato ogni giorno di più, attraverso leggi e provvedimenti amministrativi, ordinanze dei sindaci che costruiscono la discriminazione e l’esclusione sociale nei confronti degli stranieri, dei Rom, degli emarginati e dei ceti sociali più deboli ed al tempo stesso creano privilegi castali a favore di un ceto di privilegiati a cui tutto è concesso e per i quali non c’è legge che tenga. Costoro non dovranno rispondere nemmeno dei crimini che hanno commesso o che commetteranno in futuro, come ci annunzia la legge sul “processo breve”.
Se questa compagnia di ventura sta devastando i beni pubblici instaurati dalla prima parte della Costituzione, non per questo è meno grave l’attacco portato ai beni pubblici fondati sulla seconda parte della Costituzione, cioè all’ordinamento democratico.
Però su questo terreno la compagnia di ventura incontra le maggiori resistenze. L’ordinamento democratico non è stato ancora annichilito: ha la pelle dura da vendere.
(...)La Costituzione ci indica un percorso verso un modello di democrazia inclusivo ed emancipatorio, nel quale la logica del mercato è equilibrata dalle funzioni sociali, garantite e promosse dall’intervento pubblico, nel quale i diritti individuali sono sviluppati e coesistono con l’azione collettiva per la salvaguardia dei beni comuni.
Ascoltate la Costituzione, riconoscetela e fondate sulla Costituzione il criterio di una nuova Alleanza. Una coalizione fondata sulla Costituzione sarà solidissima e riuscirà a liberarci dalle sventure portate da questa Compagnia di ventura. Perché la Costituzione non è stata scritta sulla sabbia. I suoi principi fondamentali sono incisi, per dirla con parole di Calamandrei, sulla “roccia di un patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità, non per odio, decisi a riscattare la vergogna ed il terrore del mondo”.
(Domenico Gallo, 5 dicembre 2009 , No B.Day, passi dell'intervento a Piazza s. Giovanni)