CLASSI
DIFFERENZIALI
PER I
BAMBINI
STRANIERI?
NO GRAZIE
Cosa può
dire un
Dirigente
Scolastico
di una
scuola ad
alta
presenza di
bambini
cosiddetti "
stranieri" (
50% con 26
etnie
diverse )?
Dico
Dirigente
Scolastico
prima che
cittadino o
soggetto con
proprie e
legittime
convinzioni
politiche,
perché penso
che il ruolo
che rivesto,
come tutti
gli altri
colleghi,
renda
doverose e
imprescindibili
le seguenti
considerazioni:
a.. Chi si
occupa di
scuola a
livello
legislativo
manifesta, e
non solo in
questo caso,
la più
totale
incompetenza
e utilizza
stereotipi
pseudoideologici
per
intervenire
suggerendo
soluzioni le
cui
conseguenze
possono
essere
devastanti
b..
L'incompetenza
riguarda il
fatto che le
scuole che
da tempo
accolgono
bimbi di "
altra "
provenienza,
si sono
attrezzate,
anche su
indicazioni
ministeriali,
guarda caso
anche
dell'ex
ministero
Moratti, (
si è
consolidata,
con
documenti di
grande
spessore
culturale,
una " via
italiana "
all'integrazione.scoperta
di recente
anche da
Fini ) per
una
accoglienza
che
facilitasse
( altro che
classi di
inserimento!,
dateci più
facilitatori
!) ,
attraverso
laboratori
linguistici
di Italiano,
l'apprendimento
iniziale
della lingua
per un
determinato
numero di
ore
settimanali.
c.. In ogni
caso gli
alunni
vengono già
testati (
con
strumenti
già validati
da anni di
esperienza )
in merito
agli aspetti
cognitivi e
di
maturazione.ma
vengono
inseriti
nella classe
più consona
all'età ( al
massimo la
differenza
con i
compagni è
di 1 anno )
da subito,
perché il
processo di
integrazione
procede
anche
attraverso
la
socializzazione
e lo stesso
apprendimento
della lingua
si sviluppa
attraverso
l'interazione
comunicativa
anche
spontanea
d.. Nel caso
della mia
scuola, con
il 50% di
bambini di
altre
provenienze,
quale
potrebbe
essere la
geografia
distributiva
secondo gli
autori della
proposta?
Quale giro e
tourbillon
di bimbi
dovremmo
gestire? Con
quale
disorientamento
dei medesimi
e delle
famiglie?
Quale tempo
scuola
dovremmo
garantire e
per
insegnare
cosa, solo
italiano per
4,5,8 ore al
giorno?
e.. C'è un
altro
aspetto di
incompetenza
che tocca il
mio ruolo di
responsabile
di scuola
multietnica:
l'autonomia
scolastica
concede alla
scuola e al
Dirigente
nelle sue
funzioni la
facoltà di
organizzare
classi,
alunni,
processi
didattici in
piena
responsabilità
e, appunto,
autonomia.
Tale facoltà
mi
porterebbe a
non
ottemperare
al dettato
del
provvedimento
in
questione,
almeno nella
forma che ci
è dato ad
oggi
conoscere,
consapevole
del fatto,
non ancora
smentito,
che
l'autonomia
scolastica
ha dignità
costituzionale
e nessuno
può
obbligare a
costituire
classi di
inserimento
o ponte o
cos'altro.
f.. Sulla
questione di
non
consentire
iscrizioni
oltre il
31/12 di
ogni anno
può sembrare
una scelta
meno becera,
ma resta un
fatto: le
vicende
migratorie
non sono
solo
difficilmente
contenibili
( non ci
sono leggi
Bossi -Fini
che tengano
) ma non
sono
programmabili.
Esiste un
principio
fondamentale
per il quale
se esiste un
bambino in
età scolare
non può
girare per
strada e
attendere
mesi: ha
diritto alla
scuola, tele
diritto é
inalienabile,
anche in
assenza di
documenti.
Anche qui,
con risorse
non enormi
in più, la
scuola può
attrezzarsi,
come già
facciamo, ad
accogliere
al meglio in
qualunque
parte
dell'anno,
questi
alunni
g.. Da
ultimo: una
delle cose
che ho
imparato in
questi anni
dai piccoli
"altri" ,
qualunque
sia la loro
etnia, e
dalle loro
famiglie è
che hanno un
alto
concetto
della
scuola: Per
loro la
scuola è
molto
importante
ed è la
prima cosa
che cercano
di ottenere,
non per
piazzare i
figli, ma
perché sanno
che la
scuola è
l'ambiente
dove possono
crescere e
avere
strumenti
per un
domani
migliore.
Francesco
Cappelli
Dirigente
Scolastico "
Casa del
Sole " di
Milano