quando l'Anticristo torna...

Gisella Bottoli

 

Dov’è la Chiesa profetica che ci ricorda che il Figlio di Dio sì è fatto uomo non solo per i credenti ma per tutti, ha condiviso la vita e la sofferenza degli uomini, è morto per i loro peccati sulla croce, il Gesù della salvezza, delle beatitudini, della misericordia, quello che mai parla di sessualità, di contraccezione, di preservativi, ma di amore, il Cristo profetico insomma che dà senso alla vita di ognuno di noi anche quando a qualcuno sembra che questa vita non ne abbia?

Le gerarchie ecclesiastiche e l’Avvenire ci parlano di preservativi, ci dicono quando e come due coniugi possono o meno amarsi, essi non sanno niente dell’amore che unisce due persone, ma danno ingiunzioni;

discutono se Veronesi può essere o meno candidato del Pd, (la loro religiosità si è venduta alta politica spicciola?), mentre non dicono nulla sui politici cattolici (veri credenti) che in difesa della famiglia ne hanno più di una; sui mafiosi con le tasche piene di santini e le processioni che deviano dal percorso per andare a render loro onore sotto casa, per non parlare dei sacerdoti che celebrano i sacramenti ai latitanti;

cercano accordi per non pagare l’Ici e gestiscono affari commerciali (anche su edifici prettamente commerciali, come se il “date a Cesare quel che è di Cesare” fosse un errore di Cristo);

si occupano di embrioni dimenticandosi dei vivi che muoiono di Aids e dei troppi che muoiono ancora sotto le bombe del civilissimo Occidente cristiano;

celebrano funerali a Pinochet ma non a Welby;

si mostrano in pompa magna con paramenti lontani anni luce dalla tunica e dai piedi scalzi di Cristo;

sempre convinti di avere la verità, oggi come un tempo quando, secondo quel relativismo che dicono di aborrire, discutevano se indios e donne avessero l’anima, rinchiudevano gli ebrei nei ghetti, giustificavano la schiavitù, mettevano in pratica la pena di morte in quello Stato della Chiesa che così pensava andasse realizzata l’espressione: “il mio regno non è di questo mondo”;

si opponevano tenacemente alla libertà di coscienza e ai diritti fondamentali dell’uomo, che oggi invece rivendicano come frutto diretto delle radici cristiane Questo solo per citare  alcuni aspetti della “predicazione” sia storica che attuale.

Una Chiesa poco esigente sul piano teologico, distolta com’è dal presentarsi in pratica solo quale detentrice del potere morale, che indica come “verità naturali” contenuti spesso ancora incerti sia sul piano scientifico che morale.

E se si tornasse a leggere un po’ il Vangelo? E se si tornasse a convertirsi?  E se si smettesse di abusare di Dio?