LA
194 E' UNA LEGGE DI VITA
Leggiamo sulle
colonne del giornale Il Foglio
“L'aborto è un crimine nascosto
dell'uomo e della donna moderni,
il più grande alla pari dello
sterminio degli ebrei d'Europa”,
questa frase è dell’“ateo
devoto” Giuliano Ferrara che da
qualche giorno è tornato alla
carica contro la legge 194 “la
legge dell’aborto” o per meglio
dire “interruzione volontaria di
gravidanza”, con l’intenzione di
promuovere una moratoria all’Onu
come è stato fatto per la pena
di morte.
La legge 194 fu, senza ombra di
dubbio, una vittoria per il
popolo italiano, che, in pieno
clima democristiano, votò una
legge a difesa dei diritti della
donna, il diritto di mettere al
mondo un figlio. La legge 194
non è una legge di morte, ma una
legge che tutela la vita.
Qualcuno si scorda che in Italia
la pratica dell’aborto c’è
sempre stata, solamente prima
del 1978 per abortire le donne
dovevano ricorrere a metodi “da
macellai” con il tacito rischio
di morte, da 30 anni grazie alle
battaglie dei liberali italiani,
le donne sono difese e aiutate
in questo cammino, mai facile,
verso l’aborto di un bambino.
Oggi a distanza di più di un
quarto di secolo i Teodem ne
fanno una questione morale: “la
mozione è un grande passo avanti
nella direzione giusta, cioè la
difesa della dignità della
persona e del valore sacro della
vita”. Parla così Paola Binetti
(senatrice PD) senza ricordarsi
che di questioni squisitamente
morali la politica italiana ne
fornisce molte, ma forse meno
“interessanti” per guadagnare
una prima pagina su un
quotidiano nazionale o per avere
30 secondi nel polpettone di un
tg nazionale.
Siamo di fronte all’ennesima
ingerenza della chiesa nella
vita politica di uno stato laico
e che non può confondere l’etica
di una religione (sebbene sia la
più radicata nello stato
Italiano) con l’etica dello
Stato. Bagnasco, presidente
della C.E.I sentenzia così: “È
auspicabile. È un dato di fatto,
sotto gli occhi di tutti, il
progresso scientifico e
tecnologico in materia di vita
umana. I legislatori da sempre
si confrontano doverosamente con
queste scoperte per formulare
leggi che sempre meglio
rispettino, difendano e
promuovano la vita umana, in
tutte le sue forme e fasi.
L'auspicio è che questo possa
realizzarsi anche ora”, più
leggero nei toni ma non nella
sostanza l’ex-presidente della
C.E.I, Ruini: “si può sperare
che da questa moratoria venga
anche uno stimolo per l'Italia,
quantomeno per applicare
integralmente la legge
sull'aborto che dice di essere
legge che intende difendere la
vita, quindi applicare questa
legge in quelle parti che
davvero possono essere di difesa
della vita”.
Ci troviamo per l’ennesima volta
di fronte ad una classe politica
che sta più attenta alle parole
degli esponenti della chiesa che
ai che ai reali bisogni e alle
reali richieste dell’Italia.
Come giovani repubblicani noi,
sentiamo l’esigenza ovviamente
di restare aperti ad una
eventuale modifica della legge
194 ma per modernizzarla,
renderla attuale con gli ultimi
progressi scientifici, ma non
certo per un fare un passo
indietro, non certo per dover
tornare nelle piazze per
difendere i diritti della donna.
Renato Pietro Orsini e Luca
Borghini
Federazione Giovanile
Repubblicana - Carrara