Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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EPISCOPATO E COPPIE DI FATTO

di Arrigo Colombo

 

La Nota dell’episcopato sulle unioni di fatto è un atto d’ingiustizia perché viola il primo articolo del nuovo Concordato (l’Accordo di revisione del 1984), il quale stabilisce che Stato e Chiesa “sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti”. La nota non rispetta questo principio ma interviene su di una decisione in corso del Parlamento, e preme sui suoi membri al fine d’ impedirla.

Il Parlamento è il cuore dello Stato sovrano, la Nota non ne rispetta l’autonomia. L’episcopato non può permettersi di “non osservare i patti”, di agire contro giustizia.

L’intervento successivo del presidente Bagnasco è gravemente offensivo del Parlamento e della Nazione perché attribuisce la decisione del Parlamento all’arbitrio della maggioranza, al prevalere dell’opinione corrente, senza un criterio etico oggettivo; come se si approvasse la poligamia e la pedofilia.

Ora è certo che la poligamia è illegittima perché contrasta con la pari dignità e diritto dei partner.

Così come la pedofilia contrasta con la dignità e il diritto del bambino e dell’adolescente.

Ma quanto al “patto sociale” l’episcopato deve persuadersi che il matrimonio religioso non è l’unica sanzione dell’unione coniugale. C’è la sanzione giuridica del matrimonio civile, e c’è quella pure giuridica del patto sociale; così come ci sono i diritti delle coppie che lo stato deve salvaguardare. Alla base di queste sanzioni sta la decisione amorosa, conviviale, procreativa della coppia; che è la stessa in tutte, e senza della quale nessuna sanzione esiste e persiste.

Questo è lo status etico e giuridico dell’unione di coppia e delle sue forme.

L’episcopato continua in questa ingiusta e sconveniente azione di potere, anziché sviluppare un’azione di amore evangelico che abbracci tutte le coppie, anche quelle che per tante ragioni non si sentono di contrarre matrimonio; come il Cristo in tutta la sua missione si rivolse con amore compassionevole a tutti, anche alle meretrici e ai pubblicani, agli gli emarginati sociali. Ma l’episcopato continua nella persecuzione degli omosessuali, così come prima per millenni ha perseguitato gli ebrei, gli eretici e le supposte streghe.

E così è causa di scandalo, e perde sempre più la fiducia della gente; per cui si chiede la denunzia del Concordato, il rifiuto dell’8 per mille. E non senza ragione.

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