Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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I pacs per gli "infallibili"

di Lidia Menapace

Il papa è male informato: aspetto le proteste di Buttiglione, che sostiene non potersi fare alcuna critica o dissociazione di opinioni dal papa, diventando più papista di lui e non ricordando che l'infallibilità è sottoposta a precise procedure e riguarda e impegna solo i credenti cattolici. Ma se il papa è male informato, rettificare le sue parole è invece semplicemente ossequio alla verità.

E non è nemmeno un giudizio temerario perché a questo papa in breve tempo è già capitato di essere male informato o non informato, con danno suo e della Chiesa. Una prima volta quando a Ratisbona ha scelto una infelice citazione a proposito dell'Islam; quando non ha saputo per tempo le compromissioni del candidato vescovo di Varsavia con i servizi segreti polacchi e sovietici; e ora, quando sostiene che i Pacs sarebbero una equiparazione delle unioni civili alla famiglia.

Prima di affrontare questo ultimo tema, che configura anche una ingerenza negli affari dello stato italiano nella sua esplicita prerogativa di istituzione democratica e non autocratica, che fa leggi secondo procedure autonome e sovrane (i primi 12 articoli tra i quali vi è anche l'art.7 sulla parità e autonomia e sovranità della Repubblica e della Chiesa, non sono mai stati messi in discussione nemmeno dalla proposta di modifica costituzionale, peraltro respinta alla grande da referendum popolare), voglio ricordare che la notizia della collaborazione del candidato vescovo di Varsavia a suo tempo con le autorità e i servizi segreti del regime comunista polacco, è stata data dalla Gazeta polska, la Gazzetta polacca, un giornale di destra, dicono le agenzie: dunque quando il papa dice che vi è in Polonia una ostilità e addirittura persecuzione contro la Chiesa, farebbe bene a specificare che si tratta di attacchi da destra. Non dirlo è reticenza, e le accuse vengono poi indirizzate dai commentatori alla famosa "sinistra radicale" che è un gigante della storia - a quanto pare - perché tiene in ostaggio il governo, manovra le accuse al Vaticano e non so quali altre tremende azioni. Comunque sia, il fatto che da varie parti vi siano state accuse al clero cattolico anche ad alto livello (preti e vescovi pedofili, e adesso un vescovo collaboratore di servizi segreti ecc.) non può essere tacciato di persecuzione, se le accuse sono vere. Il papa vorrebbe forse che tutto fosse trattato in segreto e clandestinamente, ma la democrazia e la libertà di stampa escludono che questa procedura debba o possa essere imposta. Del resto anche il Vangelo dice che la verità non deve restare nascosta sotto il moggio, ma essere messa bene in vista.

Dunque il papa sostiene che la legge sulle unioni civili equipara le stesse alla famiglia. Ciò non è vero: alcuni tra noi forse avrebbero anche voluto che sul terreno del diritto positivo laico e pubblico fosse così, ma nella trattativa del programma dell'Unione i cattolici della Margherita, anche quelli dei Ds e Mastella e altri si sono opposti e la regolamentazione delle Unioni civili non è agganciata all'art.29 della Costituzione che attribuisce alla famiglia un posto rilevante e un ordinamento costituzionalmente protetto, bensì all'art.2, sui diritti della persona, come singolo e nelle formazioni sociali in cui si sviluppa la sua personalità, con legge ordinaria: la differenza è grande e configura quasi una discriminazione a danno delle Unioni civili, ma non sottilizziamo. E stiamo al programma concordato e reso pubblico prima delle elezioni.

Ciò che colpisce particolarmente è che il papa sostiene che vi sarebbe equiparazione e ciò è falso, e quindi chieda conto a chi lo ha male informato.

Inoltre, di suo, provi anche a farsi carico delle difficoltà ingiustizie sofferenze umiliazioni che nella società incontrano molte coppie di fatto. Ha scritto una enciclica sostenendo che Dio è amore, ma sembra un amore molto autoritario e giudicante e punitivo, insomma, non amore.

È possibile che delle virtù cristiane la comprensione, la generosità, la misericordia non siano più di casa in Vaticano? Né per chi vive un rapporto non riconosciuto, né per chi cede alla disperazione e si uccide. E allora perché tutta la comprensione per Pinochet le cui esequie solenni e religiose sono un nuovo dolore e quasi insulto a tutti i parenti delle sue vittime per le quali non ha mai chiesto perdono né si è pentito pubblicamente?

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