Scienza e libertà
di Margherita Hack
La scienza rappresenta il
tentativo di conoscere il mondo e noi stessi
attraverso la ragione, l'osservazione,
l'esperimento, cercando di liberarsi da ogni
idea preconcetta.
La ricerca scientifica di base è
quella che ha per scopo la conoscenza,
l'indagine della natura, senza porsi vincoli di
natura religiosa o economica. Da essa pertanto
provengono le maggiori inaspettate innovazioni,
ma anche fallimenti o tempi molto lunghi prima
di ottenere ricadute di interesse pratico.
Perciò essa deve vivere di finanziamenti
pubblici, perché raramente il privato si imbarca
in imprese di incerto successo e comunque a
lunga lunghissima scadenza, ma allo stesso tempo
deve essere completamente libera.
Il concetto di libertà della
ricerca si è andato affermando solo nel corso
degli ultimi due secoli, è stato ostacolato in
molti regimi dittatoriali ed ancora oggi è
combattuto in campi quali la biofisica e le
biotecnologie.
Forse non è un caso che scienza e
filosofia siano fiorite nell'antica Atene,
esempio di convivenza democratica.
Il dogma religioso ha per secoli
ostacolato il progresso della scienza e mandato
al rogo i liberi pensatori.
Uno dei più grandi delitti contro
la scienza fu perpetrato nel settimo secolo d.
C., quando fu bruciata la Biblioteca di
Alessandria d'Egitto per ordine del califfo Omar
poiché (diceva il califfo) "se in essa non
trovasi che ciò che si contiene nel Corano, è
inutile, se v'ha qualche cosa di più è
pericolosa".
Quando Copernico riprese l'idea
di Aristarco, che fosse la terra a ruotare
intorno al Sole e non viceversa, dovette
combattere non solo l'inganno dei nostri sensi,
ma soprattutto l'idea religiosa che Dio avesse
posto la Terra al centro dell'Universo.
Copernico pubblicò un primo saggio delle sue
idee nel Comentariolus nel 1530. Lutero, venuto
a conoscenza di queste idee rivoluzionarie nelle
sue "Conversazioni familiari" gli dava del pazzo
perché sosteneva opinioni contrarie alla Bibbia,
che non avrebbero potuto essere tollerate.
Copernico era convinto del suo
sistema non tanto per nuove osservazioni, ma per
ragioni filosofiche e di semplicità. Scrive:
"Nel mezzo di tutti deve risplendere il Sole;
nel bellissimo tempio creato da Dio, quello è il
posto che gli spetta onde possa illuminare tutti
i pianeti" In una lettera a Copernico del
pastore di Norimberga Osiander, sostenitore di
Lutero, questi scrive: "Delle ipotesi io ho
sempre pensato che non sono articoli di fede, ma
fondamenti per il calcolo. Cosicché non importa
se siano vere o false, purché riproducano
esattamente i fenomeni dei movimenti".
Contro l'Osiander, autore di una
prefazione all'opera di Copernico (De
revolutionibus orbium coelestium, pubblicata nel
1543, anno della sua morte) inveisce Giordano
Bruno. Infatti l'Osiander scusa l'arditezza
delle nuove idee, presentandole sotto forma di
modesta ipotesi, per non incontrare
l'opposizione della Chiesa (romana).
Anche Copernico fu in parte
vittima di pregiudizi di ordine religioso: il
cerchio era ritenuto figura perfetta e quindi le
orbite dei pianeti dovevano essere circolari. La
discordanza fra l'assunzione di orbite circolari
e la realtà lo costrinse a complicare non poco
il suo sistema.
Chi si liberò di questo
pregiudizio, basandosi sulle accurate
osservazioni dei moti dei pianeti fatte da Tocho
Brahe, fu il suo allievo Keplero, che accettò il
dato osservativo che le orbite sono ellittiche e
arrivò a stabilire le sue famose tre leggi che
definiscono il moto dei pianeti.
Fra i più convinti e appassionati
sostenitori del sistema di Copernico abbiamo
Giordano Bruno, Keplero e Galileo.
Giordano Bruno scriveva:
"Esistono innumerevoli soli;
innumerevoli terre ruotano attorno a questi
similmente a come i sette pianeti ruotano
attorno al nostro sole. Questi mondi sono
abitati da esseri viventi".
Oggi le osservazioni astronomiche
confermano la prima parte di queste intuizioni
di Giordano Bruno. La probabilità che anche
esistano altri esseri intelligenti nell'universo
è molto alta, anche se forse non riusciremo mai
a provarlo scientificamente a causa delle enormi
distanze, sia nello spazio che nel tempo.
Anche se oggi sarebbe impensabile
combattere la ricerca astronomica, ci sono
ancora sette e religioni che pretendono di
prendere la Bibbia alla lettera e Stati della
civile America in cui si proibisce d'insegnare
la teoria evoluzionistica di Darwin o la si pone
sullo stesso piano delle teorie creazionistiche,
contro ogni evidenza scientifica.
Ma una ventata di medioevo si
abbatte su un altro campo di ricerca, quello
delle biotecnologie.
Si vuol vietare l'utilizzo di
cellule staminalida embrioni che potrebbero,
secondo le attuali ricerche, guarire malattie
gravissime, a tutt'oggi ancora inguaribili. Si
pretende di considerare l'embrione un individuo.
Quello che è gravissimo, è non
solo l'ingerenza della chiesa, che vuole imporre
a credenti e non credenti la sua morale, ma
soprattutto l'acquiescenza di questo governo ( e
purtroppo anche quella del precedente governo di
centrosinistra) allae sue richieste. In
cinquanta anni di governi democristiani mai si
era osato violare il dettato della Costituzione,
che dava piena libertà alle scuole private
PURCHE' SENZA ONERI PER LO STATO. Il primo
cedimento è venuto proprio dal centrosinistra,
poi col centro destra, non solo si sono dati
buoni scuola alle famiglie che mandano i figli
alle scuole private, che al 90% sono scuole
cattoliche, ma si sono privilegiati gli
insegnanti di religione, scelti dalla Chiesa ma
pagati dallo Stato, mentre si riduceva il numero
degli insegnanti di sostegno per gli
handicappati e si sacrificava la scuola
pubblica. (...)
La libertà, l'indipendenza dei
giudizi, l'abitudine a pensare con la propria
testa, e non accettare tesi preconfezionate è
fondamentale nella vita di ogni giorno, come
nella scienza. Un ricercatore che quando trova
un risultato inaspettato si spaventa e tende a
dimenticarlo non sarà mai un bravo ricercatore.
E' proprio il risultato inaspettato che stimola
la curiosità, il desiderio di capire, di
nalizzare le cause, e dopo scartate le
eventualità di errori, cercare nuove vie, liberi
da pregiudizi.
Le più grandi scoperte e teorie
sono avvenute proprio andando contro il senso
comune. Penso alla teoria della relatività
ristretta formulata da Einstein: secoli di
esperienze umane ci avevano convinto che tempo e
spazio sono quantità assolute, indipendenti dal
sistema, in quiete o in moto, su cui ci
troviamo. Eppure Einstein riuscì a dimostrare
che le lunghezze si contraggono e i tempi si
dilatano per un sistema in moto rispetto a
quello su cui ci troviamo.
Una realtà che diventa
apprezzabile solo a velocità prossime a quelle
della luce, ma completamente trascurabile nel
nostro mondo a bassa velocità. Una realtà che ha
trovato numerose conferme sperimentali in
astronomia dove già la nostra Terra orbita
attorno al Sole ad una velocità non trascurabile
-un decimillesimo di quella della luce-
sufficiente per provare le teorie einsteiniane…
E' probabile che se Einstein fosse vissuto
qualche secolo prima, come minimo sarebbe stato
accusato di stregoneria.
Così Bohr, nel proporre il suo
modello atomico per spiegare l'emissione dei
gasa solo certe caratteristiche lunghezze
d'onda, ammette che l'elettrone irraggi o
assorba energia solo quando salta da un'orbita
all'altra, violando così il principio
dell'elettrodinamica classica, secondo cui una
particella in moto accelerato emette o assorbe
comunque energia.
Tutta la ricerca è oggi in
pericolo per i tagli applicati ai finanziamenti,
le proposte di riforma del CNR e di altri
istituti eccellenti, quale l'Istituto Nazionale
di Fisica della Materia, proposte avanzate
dall'alto, da persone estranee alla ricerca,
senza alcuna consultazione con i ricercatori, in
pieno dispregio della tanto vantata autonomia e
libertà.
In conclusione un quadro negativo
per lo sviluppo in libertà della ricerca
italiana, che non solo avrà gravi conseguenze
anche su tutta l'economia del paese, ma anche un
degrado della coscienza civica, perché maggiore
conoscenza vuol dire anche maggiore comprensione
della realtà in cui viviamo; più tolleranza e
comprensione dei cosiddetti diversi, di tutti
coloro che hanno tradizioni e abitudini diverse
dalle nostre, religioni diverse, colore della
pelle diverso.
Dovremo comportarci come Einstein,
che al suo arrivo negli Stati Uniti alla
richiesta dei funzionari dell'Ufficio
Immigrazione a quale razza appartenesse rispose:
"Alla razza Umana".
Margherita Hack