Edizioni Dedalo, 2006, euro 16
Chi conosce l’autore, sa bene con
quanta tenacia e con quali capacità abbia sempre
lavorato Marcello Vigli per offrire un valido
contributo alla valutazione di tanti problemi
collegati al difficile e importante tema della
laicità: un argomento connesso con molti altri temi
studiati da varie discipline, da quelle storiche e
teologiche a quelle giuridiche, sociologiche,
psicologiche ecc.; e che riguarda in particolare la
storia delle idee, delle istituzioni, delle
costituzioni e del pensiero giuridico e filosofico,
il diritto italiano e comparato e il diritto
europeo.
La valutazione storica del
significato che hanno assunto i termini di laicità e
di laicismo nel corso della Storia si connette al
tema della laicità nel contesto europeo. È nota la
vivacità del dibattito riguardante la necessità o
meno che nel preambolo della Costituzione europea
(approvata il 19 giugno 2004) figurasse il richiamo
alle radici cristiane – secondo alcuni
giudaico-cristiane – dell’Europa. La Convenzione
europea aveva trovato un ragionevole compromesso
sull’argomento, limitandosi soltanto a fare
riferimento ai valori “culturali, religiosi ed
umanistici dell’Europa”: non soltanto vi erano molte
ragioni che inducevano a ritenere che la sola
inclusione delle radici cristiane avrebbe
ingiustamente escluso aspetti altrettanto importanti
che meritavano di essere menzionati, determinando
così un grave squilibrio nella stessa immagine
culturale del continente, ma vi era anche l’esigenza
prioritaria di mantenere il principio di laicità,
uno dei più apprezzabili aspetti della cultura
europea rispetto alle culture che non sono ancora
riuscite a separare i precetti divini dalle leggi
umane. Sempre più frequenti sono le pressioni
esercitate da organizzazioni religiose sulle
politiche pubbliche in Italia. Esempi significativi
sono rappresentati dai discorsi delle gerarchie
ecclesiastiche sul divorzio e sugli obblighi che
deriverebbero per i giudici e gli avvocati
nell’esercizio delle loro funzioni; dalle
affermazioni della conferenza episcopale italiana,
ripetute e sempre più pressanti, tendenti a
perseguire l’obiettivo di introdurre o modificare la
legislazione e le prassi sul riconoscimento
dell'embrione e della persona umana; dall’insistenza
con la quale, pur dopo la sottoscrizione della
Costituzione europea, si richiede la menzione, nel
preambolo della Costituzione stessa, delle radici
cristiane, e/o giudaico-cristiane, che dovrebbero
costituire essenziale criterio di riferimento per
l’interpretazione delle disposizioni contenute nella
Costituzione europea. Le preoccupazioni di chi
ritiene di essenziale importanza la gelosa custodia
dei valori laici della società contemporanea e si
impegna per l’affermazione della cultura della
laicità nelle e delle istituzioni, sono
particolarmente giustificate in materia scolastica,
nella quale da molto tempo è in atto un processo di
sistematica distruzione della scuola pubblica,
mentre è giusto ritenere che soltanto una scuola
veramente laica, che rispetti cioè tutte le fedi
senza privilegiarne alcuna, è in grado di operare su
un piano di parità, e cioè con piena legittimità
costituzionale, e che il pluralismo religioso e
culturale può realizzarsi soltanto se le istituzioni
scolastiche rimangono imparziali di fronte al
fenomeno religioso. Su questi e tanti altri aspetti
del problema della laicità si sofferma nel suo libro
Marcello Vigli, che giustamente ricorda, nella
premessa del libro, che un ripensamento della
laicità può diventare un contributo efficace a
superare molte difficoltà soltanto se ci si propone
di uscire dalle secche delle tradizionali
discussioni su stato/chiesa, religione/scienza. È
sufficiente consultare l’indice del volume per
rendersi conto dell’ampiezza dei riferimenti
culturali che caratterizzano il lavoro, che è diviso
in due parti, nelle quali viene proposto un percorso
di laicità fuori dai templi delle ideologie e delle
religioni, come si legge nel titolo del libro. Di
particolare interesse e utilità per chi intenda
affrontare i temi della laicità oggi si presenta la
lettura dei capitoli della seconda parte, nella
quale si considerano tra gli altri i seguenti
aspetti: laicità come metodo, laicità come cultura,
religione e ideologie, etica e bioetica, politica e
stato, la nuova laicità interroga i cristiani, la
teologia nella cultura della laicità, una nuova
ecclesiologia, una fede laica.
Sergio Lariccia