Horacio Verbitsky -
L'isola del silenzio
Fandango, 2006, p.177, euro15
Recensione di Maria Mantello
Il giornalista argentino Horacio
Verbitsky torna a parlare
della dittatura militare argentina, che
dal 1976
dominò con la violenza e il terrore,
eliminando e torturando migliaia di
oppositori e sospetti. Il libro
narra la vicenda di un gruppo di sopravvissuti
destinati ad un programma forzato di rieducazione,
volto ad ottenere la spersonalizzazione completa del
soggetto. La cosa che colpisce particolarmente
l’autore, è che il
campo di concentramento è allestito in terreni e
strutture di proprietà della Chiesa cattolica in
un'isoletta nella zona fluviale del Tigre.
Horacio Verbitsky,
servendosi degli atti giudiziari, delle
testimonianze di religiosi e superstiti del campo,
ricostruisce questa storia singolare e drammatica.di
cui, in un clima di spericolate connivenze, si era
cercato di occultare ogni memoria. Ne emergono
inquietanti silenzi e compromissioni di uomini di
Chiesa, che dimentichi di ogni carità cristiana
plaudono ad una rinnovata Inquisizione.