Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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RECENSIONI

Rodolfo Venditti, Ascoltare l’Assoluto,  Effatà Editrice, Cantalupa (Torino), II edizione, 2006, pp. 264, euro 10

 

            Apprezzato come magistrato attivo per 40 anni e come docente di diritto penale militare all’Università di Torino (chi scrive lo ricorda con gratitudine quale sostenitore dell’obiezione di coscienza, anche in sede giudiziaria), Rodolfo Venditti è un appassionato cultore della musica classica.

            Nel corso degli anni ha pubblicato una serie di 8 volumetti con il titolo “Piccola guida alla grande musica” che presentano i profili di grandi musicisti dei vari secoli (Vivaldi, Bach, Händel, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Schumann, Mendelsohn, Chopin, Paganini, Berlioz, Liszt, Brahms, Franck, Ciaikowskj, Bruckner, Mahler, Grieg, Smetana, Dvorak, Mussorgskj, Debussy, Scarlatti, Boccherini, Ravel, Pergolesi, Stravinskj) suggerendo opportunamente al lettore le “piste di ascolto”.

            Inoltre ha tenuto conferenze presso associazioni culturali, presentazioni di concerti, lezioni nelle Università della Terza Età, ha collaborato a riviste sempre su temi musicali. Perchè tanto trasporto per la musica? “Sono convinto che la conoscenza della musica classica – scrive nell’introduzione – apra straordinari orizzonti di bellezza e di gioia, facendo scoprire regioni della creatività umana che sono ricchissime e che, a loro volta confinano con parecchie altre arti (dalla poesia alla pittura) con le quali la musica ha profondi rapporti”. Tuttavia percepire la musica classica esige sensibilità e gusto, che l’educazione non può instillare, trattandosi di una vocazione naturale, come la poesia e la pittura. Ad esempio, Giosuè Carducci era del tutto estraneo al fenomeno musicale, tanto da esclamare: “La musica? Più suona forte più mi piace!”.

            Ora nel libro “Ascoltare l’Assoluto” l’autore raccoglie una serie di articoli già apparsi su riviste cattoliche, ma rielaborati ed aggiornati, interpretando nella musica un sentimento religioso di ricerca dell’Assoluto, che per un cattolico viene identificato nel messaggio di Cristo, mentre per un agnostico l’Assoluto non esiste, è soltanto un punto interrogativo, è il titolo “Ignorabimus” di un sonetto di Gozzano.

            Partendo dalla premessa che la musica “diventa veicolo di annuncio della buona notizia portata da Cristo all’umanità” Venditti, forte della sua poderosa conoscenza della storia della musica, analizza nelle opere dei sommi compositori e negli episodi della loro esistenza, l’adesione personale alla fede cristiana. Talora, ciò avviene con qualche forzatura, come nel caso di Franz Schubert, che nella sue breve ed infelice esistenza fu sempre avverso alla religione, mentre nel testo si ricerca acutamente la sua pretesa religiosità identificabile nelle sue composizioni di musica sacra, in allora un modulo tradizionale per la società contemporanea.

            E’ tipico del fideismo cristiano di compiacersi delle conversioni o del ritorno alla fede di taluni, lasciando invece nell’oblio il ripudio della fede da parte di eminenti sacerdoti, di scienziati, di personaggi storici che si riconobbero nell’ateismo. La fede non è uno sport. Vince chi è fedele alla propria coscienza, non alle concezioni instillate nell’infanzia da una educazione familiare e scolastica coattive. D’altra parte le virtù universali (onestà, lealtà, solidarietà, tolleranza, ecc.) non sono patrimonio esclusivo di chi professa una religione, ma albergano altrettanto nella coscienza di chi non accetta alcuna divinità. Ecco perché ci sembra unilaterale la ricerca, nelle musiche dei massimi compositori, di un’ispirazione cristiana, accantonando le realtà storiche ed ambientali che condizionavano la vita e le opere dei musicisti. Tuttavia l’Autore ammette lealmente che “la musica esprime l’anelito a cogliere valori che stanno al di là della sfera sensibile: l’anelito verso l’oltre, verso il mistero, anche a prescindere da una connotazione espressamente cristiana o comunque religiosa”.

            Ammirevole risulta l’erudizione nell’analisi e nell’impegno di reperire il filone della fede cristiana nell’ispirazione musicale. Sicuramente il libro di Venditti offre un notevole contributo alla cultura musicale e, per i credenti, un significativo sostegno alla teologia.

Bruno Segre

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