Alberto Trevisan: Ho
spezzato il mio fucile,
storia di un obiettore di coscienza,
Edizioni Dehoniane, Bologna, 2005. pp. 144, Euro
11.70
L’Autore offre una personale testimonianza
dell’obiezione di coscienza al servizio militare
con il racconto della sua esperienza di rifiuto
delle armi nel 1970 e alla detenzione nelle
carceri di Gaeta e di Peschiera sul Garda.
Pagine particolarmente interessanti sono
dedicate ad Aldo Capitini, che teorizzò in
Italia la nonviolenza, e a Pietro Pinna, il
primo obiettore italiano che ha diretto la
rivista “Azione Nonviolenta” e organizzato
convegni, conferenze e manifesti per diffondere
la nonviolenza nel nostro Paese. Altri compagni
di viaggio compaiono nell’evocazione
appassionata di Trevisan: Giorgio
La Pira, Giuseppe
Dossetti, don Milani, Ernesto Balducci, David
Maria Turoldo, Franz Jagerstaller, Alex Langer.
Una sintetica antologia di figure degne di
ammirazione per il contributo che hanno dato al
Movimento pacifista, per la lezione offerta alle
nuove generazioni.