Bruno Trentin,
Lavoro e
libertà.
Scritti scelti e un dialogo inedito con
Vittorio Foa e Andrea Ranieri
a cura
di Michele Magno, Ediesse, Roma, 2008, pp-360, euro
16.00
Un’antologia
da cui emerge l’attualità del pensiero di Bruno Trentin
in tema di diritti e di rappresentanza del lavoro. Filo
rosso della raccolta, il principio secondo cui la
libertà viene sempre prima dell’eguaglianza, come recita
il titolo del suo ultimo libro. Libertà intesa in primo
luogo come libertà della persona nel rapporto di lavoro.
Una posizione critica che motiva la ricerca di un
“socialismo possibile”, fondato sulla vitalissima
tensione dei salariati ad ampliare gli spazi di
autonomia e di creatività nel lavoro. Sullo sfondo, la
convinzione che alle classi subalterne sia necessario
garantire in primo luogo il diritto alla conoscenza e al
sapere, che per Trentin costituiscono la vera ricchezza
delle nazioni nel mondo globalizzato.
Anche i testi che più risentono delle
circostanze in cui sono stati stesi conservano un
significato per le discussioni dei nostri giorni. In
varia misura, tutti si cimentano con la grande questione
dei diritti e della rappresentanza del lavoro, che si
ripropone ora imperiosa. Per un cinquantennio Trentin ne
è stato protagonista sulla scena italiana ed europea,
come leader sindacale e come studioso autorevole. Con
questo volume si mette alla prova l’attualità del suo
pensiero, in un passaggio d’epoca che ha decretato la
cesura tra il capitalismo novecentesco e le nuove forme
della produzione e dell’organizzazione sociale.