Joseph Ratzinger - Gesù
di Nazareth 2007, pp. 448, € 19,50
Rizzoli
Recensione di
don
Franco Barbero
Non avevo grandi
aspettative quando ho acquistato l’ultimo libro di
Joseph Ratzinger.
Sapevo benissimo che il papa non è uno specialista né in
esegesi biblica né in cristologia. Ma, un po’ per
curiosità e un po’ per dovere di aggiornamento e di
cronaca, mi sono precipitato in libreria e mi sono
accinto alla lettura.
Il titolo, siccome della
“figura” di Gesù e delle ricerche cristologiche mi
occupo da almeno 40 anni con crescente passione, non
poteva che invitarmi alla lettura e al confronto con un
teologo che probabilmente è più grande per la cattedra
che occupa che per i suoi scritti.
Ma l’impatto con il libro,
dopo quasi 9 ore di lettura, è stato singolare. Mi sono
trovato non davanti ad una ricerca condotta con i metodi
delle scienze bibliche, ma immerso in pagine di ben nota
“cultura cattolica”.
Vorrei dire che si tratta
di prediche papali in cui Gesù di Nazaret è letto con
occhiali dogmatici funzionali all’istituzione.
Chiudendo questo volume,
non credevo ai miei occhi. Due secoli di ricerche
storiche, bibliche ed ermeneutiche buttate alle ortiche.
Non sto parlando del fatto
che Ratzinger abbia una interpretazione della
“figura-funzione” di Gesù diversa da gran parte della
ricerca attuale: le differenze sono sempre preziose e
degne di attenzione.
Mi ha letteralmente
spiazzato e colpito il fatto che il teologo Ratzinger
liquidi con una sconvolgente superficialità migliaia di
studi di Autori e Autrici ben diversi e più qualificati
dei suoi.
Da ben 35 anni Ratzinger,
arcivescovo-cardinale-papa, non ha certo potuto
coltivare la ricerca e affinare gli strumenti (del che
non può essere in alcun modo incolpato). Ben altri sono
stati i suoi impegni istituzionali e ufficiali.
Non pensavo, ovviamente, di
trovarmi di fronte ad uno scritto della levatura di
Barbaglio, Ortensio da Spinetoli, Pesce, Knitter, Kung,
Molari, Sobrino, Schillebeeckx, E. Johnson, Balasuriya,
Vouga, Haight e mille altri/e.
Sapevo benissimo che
Ratzinger non può essere messo al livello di questi
studiosi che sono dei veri specialisti rispetto agli
studi di Gesù di Nazareth.
Ma sinceramente non pensavo
che si potessero ancora ribadire con tanta forza talune
“formulazioni dogmatiche”, senza tener conto della
svolta ermeneutica ben segnalata da tempo anche da
teologi cattolici ufficiali come Meier, Geffré…
Il ribadimento dogmatico è
fonte di banalizzazioni e la radicalità cristiana viene
confusa con il radicalismo religioso.
Sembra, a lettura conclusa,
che due siano i nemici del cristianesimo: il mondo
moderno e i teologi cristiani. Eppure questo libro, che
ci ripropone tutto il catechismo della nostra infanzia
con accenti dottrinari perentori, a me sembra
estremamente significativo per due motivi.
In primo luogo rappresenta
il sincero e chiaro ritratto spirituale-psicologico e
teologico del papa Benedetto XVI. In queste pagine ho
trovato più lui che non Gesù di Nazaret, il maestro
della mia fede. Davvero qui incontri il “filosofo”, il
“militante” il credente Ratzinger.
In secondo luogo, queste
pagine disegnano qual è l’orizzonte teologico e
pastorale che l’attuale pontificato impone alla chiesa
cattolica. Chi va fuori da queste “righe” si trova fuori
pagina, “extra ecclesiam”. Questo è il problema.
E’ assai consolatorio
scrivere che il libro “non è un atto magisteriale” se
poi il papa, in tutte le sedi magisteriali, impone
questo “catechismo”. Resta il pregio di una forma
letteraria non priva di fascino, con un forte appello
esortativo ad una vita cristiana intensa.
Ma questo Gesù per me è
quello da cui mi sono congedato da molto tempo. Il Gesù
dei dogmi non mi interessa, quando esso viene a trovarsi
in contrasto con il Gesù ebreo, che secoli di studi ci
aiutano ad avvicinare e a comprendere un po’ meglio.
Nel rigoroso rispetto di
questa interpretazione ratzingeriana di Gesù, constato
il mio ampio dissenso e penso che sia assolutamente
normale essere diversi nella stessa chiesa. Non si è
un’altra chiesa, ma una chiesa “altra”.
Va da sé che questo libro
risulterà confortante, rassicurante e graditissimo a
quei credenti per i quali la fede funziona come
piattaforma di certezze inossidabili. Per me e per tanti
altri queste pagine sanno troppo di manifesto ideologico
e di prontuario moralistico.
Ringrazio Dio di aver avuto
ben altri maestri che, nel lungo corso dei miei anni e
dei miei studi, mi hanno appassionato alla vita, alla
persona e alla fede di un Gesù di Nazaret assai diverso.
Questi maestri, a ben
guardare, sono quasi tutti tra coloro che negli ultimi
trent’anni Ratzinger ha defenestrato, sconfessato,
sospeso, processato.
http://donfrancobarbero.blogspot.com/