Marco Politi, LA CHIESA DEL NO. Indagine sugli italiani e la libertà di coscienza, Mondadori, 2009, euro 19.00

I rapporti tra Stato e Chiesa non sono affatto improntati alla reciprocità di autonomia. Le ingerenze vaticane sono forti e frequenti. E purtroppo trovano sempre più ascolto tra i politici: dalla legge sulla fecondazione assistita al mancato riconoscimento delle coppie di fatto; dal finanziamento alle scuole cattoliche alla statalizzazione degli  insegnanti di religione nominati dai vescovi; dagli attacchi alla legge sull'aborto, fino alla negazione del diritto di sottrarsi a trattamenti sanitari che perdurano lo stato vegetativo irreversibile. Tutto questo in un'Italia dove anche i cattolici sembrano sempre più meno proni ai desideri curiali.

Il libro ci porta a contatto con intellettuali, con preti dissidenti, ma anche con persone comuni assurte loro malgrado agli onori della notorietà. E' il caso della signora Welby, o di papà Englaro. Che rivendicano con dignità la normalità delle loro battaglie per i diritti civili. Che insegnano con semplicità a guardare alle cose con disincanto.

Marco Politi, col piglio dell'inchiesta giornalistica, accompagna il lettore attraverso un'Italia fatta di donne ed uomini concreti, che col buon senso mostrano sensibilità e comprensione per il dolore del vivere, per i problemi esistenziali di ciascuno. 

Attraverso testimonianze, resoconti, riflessioni profonde sul senso della Laicità dello Stato, Politi ricostruisce in particolare gli ultimi anni della storia della curia vaticana e dei suoi programmi teologico-politici. Con lucidità e disponibilità all'ascolto, scandagliando anche la figura di Ratzinger: prima prefetto della fede, poi papa.