Michele Martelli,
Quando Dio entra in politica,
Fazi editore, 2008, Euro 16.00
prefazione di Giulio Giorello
Cosa succede quando la Chiesa interviene nelle
questioni politiche? Innanzitutto, la laicità, i
diritti civili e l'autonomia dello Stato vacillano e
vanno in crisi. E poi, la democrazia rischia di
rovesciarsi in teocrazia, con conseguenze disastrose
già largamente dimostrate da secoli di guerre sante,
crociate e Inquisizione. Perché ripetere gli errori
(e orrori) della storia? Eppure si è formato di
recente in Italia un nuovo "partito di Dio" guidato
dalla CEI di Ruini e Bagnasco, alacremente seguito
da gruppi trasversali dì politici, giornalisti e
intellettuali (teocon, teodem, atei devoti,
postsecolari e islamofobi), ostili alle conquiste
della moderna civiltà illuministica, scientifica e
razionalistica. Il Dio degli eserciti e della
Chiesa-Stato costantiniana del passato e il Dio che
in tutto si immischia dell'attuale offensiva
clericale non possono essere disgiunti. Non bisogna,
tuttavia, dimenticare che non c'è solo la Chiesa
papale e il suo arrogante e dogmatico Dio del
potere. C'è anche la Chiesa dei poveri, del Dio
sofferente e impotente delle comunità cristiane di
base, democratiche e antigerarchiche, dedite alla
cura dei deboli, dei diversi, dei diseredati della
terra. Questo libro propone una critica radicale
della nuova strategia politico-morale di Benedetto
XVI e delle alte gerarchie clericali (a partire dai
ripetuti "no" all'aborto, all'eutanasia, alla
procreazione assistita, alle coppie di fatto, al
divorzio).