Agostino Pendola

LA ROSSA E IL GARIBALDINO, De Ferrari Editore, pp. 82, € 10



Il nuovo libro di Agostino Pendola La Rossa e il Garibaldino, è un lungo racconto piano e affascinante, dove l'autore ci offre uno spaccato sociologico di una Liguria contadina e pretecnologica, dove gli ideali patriottici dell'Unità d'Italia veicolano, e dove i fermenti della lotta politica tra i liberali e i cattolici si esprimono anche nelo scontro sulla Festa laica del XX settembre, che ha segnato il crollo dello stato pontificio.

In questo contesto di fine Ottocento su una collina Ligure, alle spalle di una città della costa, si svolge la storia di Maria la Rossa, una contadina che ha appreso dal padre l'arte della medicina "magica" popolare, e di Manue (reduce Garibaldino). Con la loro vicenda si intrecciano quelle di altri personaggi, tra cui Angelo, anche egli contadino, e Antonio che è un fabbro.

Pendola con scrittura antica e semplice tratteggia psicologie, aspirazioni, legami consuetudinari dei protagonisti. In quella società fatta di stereotipi e divisioni di ruoli, e dove Maria resta comunque la donna fuori dal comune: la medichessa, "la strega". Troppo, forse, anche per un rivoluzionario garibaldino.